08 Maggio 2025 - 12:21:27
di Redazione
Ci sarà domani alle 18,30 in piazza Regina Margherita all’Aquila, il presidio “L’ultimo giorno di Gaza”, organizzato da Anpi, Arci, Cgil, Anppia, Terre Mutate, associazione Donatella Tellini e Donne in Nero.
«Il 9 maggio, giornata dell’Europa, può e deve essere una ulteriore occasione per parlare ovunque di Gaza, ora sotto l’ulteriore minaccia della invasione militare totale annunciata dal governo Netanyahu.
L’appello lanciato da intellettuali, giornalisti, politici, scienziati, accademici e artisti ci dice che “senza il mondo Gaza muore», scrivono le associazioni.
«Ed è altrettanto vero che senza Gaza siamo noi a morire. Noi, italiani, europei, umani. Per rompere il silenzio colpevole vogliamo testimoniare la nostra angoscia con le nostre simboliche presenze in piazza e usando la rete, che è il solo mezzo attraverso cui possiamo vedere Gaza, ascoltare Gaza, piangere Gaza. Perché possano partecipare tutte e tutti, anche solo per pochi minuti. Anche chi è prigioniero della sua
casa, e della sua condizione: come i palestinesi, i palestinesi di Gaza lo sono. Perché almeno stavolta
nessuna autorità e nessun commentatore allineato possa inventarsi violenze che occultino la vera, feroce
violenza: quella fatta a Gaza. Anche se nulla può bastare di fronte all’immensità della tragedia che si consuma in Palestina, ogni testimonianza è comunque importante, ogni piccolo gesto di indignazione e di solidarietà può aiutare a rompere il muro di ipocrisia, di abitudine al massacro, di silenziosa complicità con cui i Governi del mondo assistono allo sterminio del popolo palestinese».
«Il nostro primo gesto sarà stare domani all’Aquila, alle 18,30 in piazza Regina Margherita. E poi ciascuno può fare la propria parte attraverso azioni semplici per fare qualcosa per opporci allo sterminio,
per tentare di fermare la strage: postare contenuti sui social con gli hashtag #GazaLastDay e #LUltimoGiornoDiGaza, cambiare l’immagine del profilo con grafiche simboliche legate alla campagna, Scrivere post o condividere testimonianze e informazioni verificate su quanto accade a Gaza, partecipare a presìdi, manifestazioni o flashmob organizzati nella propria città, diffondere arte, poesie, disegni, video o altri contenuti creativi di resistenza e solidarietà, cntattare media e rappresentanti politici per chiedere prese di posizione chiare e immediate, unirsi a dirette, webinar o spazi di discussione online promossi da attivisti, giornalisti e Ong».