09 Maggio 2025 - 10:54:14
di Tommaso Cotellessa
Un approfondimento a 360 gradi sulle patologie dell’apparato respiratorio, tra casi clinici, nuove terapie e farmaci innovativi, è questo l’obiettivo del convegno dal titolo “La pneumologia e terapia intensiva respiratoria: dal territorio all’ospedale”, che si è svolto all’interno della sala Dal Brollo dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila.
L’iniziativa, promossa e organizzata dal dottor Gian Luca Primomo, direttore dell’unità operativa complessa di Pneumologia-Utir dell’ospedale aquilano, ha visto la partecipazione di oltre 30 specialisti in discipline mediche diverse, tra cui malattie infettive, oncologia, geriatria, allergologia e neurologia.
Il convegno, sostenuto dalla direzione generale della Asl, ha rivolto particolare attenzione al ruolo dei medici di medicina generale, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo tra ospedale e territorio e costruire percorsi di diagnosi e cura più efficaci e condivisi.
«L’incontro nasce per rispondere alle esigenze del territorio – spiega il dottor Primomo – perché sono proprio i medici di medicina generale i primi riferimenti per i cittadini e le famiglie nel percorso verso la diagnosi e la cura. In questi due anni abbiamo costruito una rete di sei ambulatori specialistici, attivi su patologie respiratorie complesse come la fibrosi polmonare, l’asma grave, la BPCO, la patologia oncologica polmonare e la pneumologia interventistica, in sinergia con oncologi, radiologi, reumatologi e patologi».
Tra le principali patologie al centro del convegno ci sono l’insufficienza respiratoria, i tumori polmonari, l’asma bronchiale, la fibrosi polmonare e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Patologie spesso sottovalutate ma in forte crescita, anche per via dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento delle comorbidità.
«Solo per l’asma – aggiunge Primomo – stimiamo che in questo periodo critico ne soffra tra il 5 e il 10% della popolazione. Preoccupa anche la diffusione del fumo, inclusa la sigaretta elettronica, che non è affatto priva di rischi: il 50% dei nuovi fumatori oggi sceglie le e-cig, ma queste possono comunque provocare danni gravi all’apparato respiratorio».
Non meno rilevanti sono le fibrosi polmonari, patologie spesso gravi, croniche e sottodiagnosticate: «Si comportano come un tumore – sottolinea Primomo – e il polmone, irrigidendosi, smette di funzionare correttamente. All’Aquila abbiamo avviato un ambulatorio dedicato da oltre un anno, in collaborazione con reumatologi e radiologi, e lavoriamo a un PDTA regionale per garantire diagnosi precoci e appropriate».
Il reparto di Pneumologia dell’Aquila è anche un punto di riferimento per la gestione dei versamenti pleurici e per la presa in carico di pazienti oncologici affetti da tumore al polmone. «L’obiettivo – ribadisce Primomo – è evitare che i pazienti siano costretti a migrare fuori regione: vogliamo offrire risposte qualificate e tempestive all’interno dell’ASL».
A sostenere questa sfida è anche il progresso scientifico: «L’arrivo delle terapie biologiche, sia per l’asma grave sia per i tumori, ha cambiato radicalmente la prognosi e la qualità della vita dei pazienti. Oggi possiamo offrire cure mirate, con meno effetti collaterali, e una vita normale anche a chi prima era gravemente invalidato».