12 Maggio 2025 - 11:03:41

di Redazione

L’Aquila si apre ad una nuova frontiera, quella dell’aerospazio, e lo fa con l’inaugurazione di “Spaceraise”, la Scuola di dottorato internazionale per applicazioni spaziali ad alto contenuto tecnologico e scientifico, promossa dalla Fondazione Gran Sasso Tech e dal Gran Sasso Science Institute.

Tre settimane di corso intensivo per altrettanti moduli di specializzazione, pensati per affrontare le principali sfide legate all’ingegneria del software nel settore spaziale, esplorando il ruolo dell’intelligenza artificiale, della robotica e dei digital twins, vale a dire la rappresentazione virtuale di un’entità fisica.

La mattinata è stata arricchita dalla presenza degli ambasciatori e dal personale diplomatico di diversi Paesi di provenienza degli allievi della Scuola, e del viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Edmondo Cirielli.

«L’economia dello spazio è l’economia del futuro – ha commentato Cirelli – La grande sfida futura dell’umanità con il progetto Artemis della Nasa l’uomo tornerà sulla Luna e tutta l’economia mondiale inseguirà questo sogno con prospettive straordinarie di crescita e di sviluppo. l’Italia è all’avanguardia e non da adesso, siamo il terzo Paese che ha mandato un satellite nello spazio dopo Usa e Russia. Da allora non ci siamo mai fermati. Con Leonardo siamo presenti dappertutto. Il ministero degli Esteri e il governo sono impegnati anche nel settore della diplomazia spaziale ed è importante perché ci consente di condividere col resto del mondo conoscenze, prospettive di sviluppo, ma anche di incrementare e implementare la già considerevole forza economica e tecnologica. L’investimento nell’ economia spaziale non fa crescere solo i territori, ma anche le persone tramite uno sviluppo tecnologico. Questo dottorato di alta formazione conferma che per il governo la persona è sempre al centro».

Martina De Sanctis, coordinatrice scientifica Spaceraise «E’ un progetto ambizioso perché, anche se si tratta di una scuola di dottorato internazionale come ce ne sono tante, però a differenza del solito, non è collocata con grandi conferenze dell’ingegneria del software. E nonostante tutto ha portato all’Aquila 150 partecipanti iscritti e abbiamo 57 speaker che sono sia accademici che del mondo dell’industria, perché uno degli obiettivi era proprio spingere la collaborazione tra università e industria, in particolare nel dominio dell’aerospazio. Per fare questo abbiamo coinvolto entrambi i mondi che parteciperanno alla scuola che durerà 3 settimane»

La scuola si distingue per l’approccio multidisciplinare che integra università, agenzie spaziali e industrie aerospaziali quali Leonardo, Telespazio e Thales Alenia Space.

Le premesse sono buone, i numeri ottimi: fino al 30 maggio, la città ospiterà ben 150 studenti da 32 Paesi, europei ed extra-europei, nonché 58 docenti provenienti da istituzioni di punta come Nasa, Esa ed Asi.

«E’ una scuola ma la cosa interessante è la sua capacità di attrazione di studenti da tutto il mondo. Sono 32 Paesi che verranno rappresentati, anche molti paesi extra europei. Questo dimostra l’attenzione e l’interesse per lo spazio. Siamo molto felici di contribuire a diffondere la conoscenza in molti Paesi che faticano a raggiungere certi livelli di formazione», ha commentato Paola Inverardi, rettrice del Gssi.