16 Maggio 2025 - 15:13:28
di Redazione
La Asl 1 sta procedendo all’aggiudicazione definitiva dell’appalto per i servizi di supporto amministrativo e tecnico. Lo comunicano le sigle sindacali Cgil, Fpl Cgil, Uil Abruzzo, Uil Fpl, Cisl Abruzzo Molise e Cisl Fp Abruzzo Molise.
Dopo il tavolo tecnico avuto con i responsabili del Dipartimento regionale Salute e della Asl1 di Avezzano L’Aquila Sulmona per salvare i 150 lavoratori, da oggi in ferie forzate, impiegati nelle cooperative del raggruppamento temporaneo di imprese composto da Biblos, Az Solutions e Vigilantes, il presidente di Regione Marco Marsilio aveva dichiarato che «non c’è nessun licenziamento in vista».
Il contratto per i servizi di supporto amministrativo e tecnico è scaduto e nei giorni scorsi il dipartimento regionale Salute aveva bloccato le procedure in corso per il nuovo bando.
«Al contrario – ha aggiunto Marsilio – stiamo procedendo alla conclusione di una procedura concorsuale per assumere il personale necessario e superare la stagione del precariato. Tra l’Asl e il Dipartimento sono in corso gli approfondimenti opportuni perché questa fase di transizione e di trasformazione è molto delicata, sia sotto il profilo degli strumenti di legittimità amministrativa che per quanto attiene al percorso contabile. L’Asl sta fornendo al Dipartimento tutti i chiarimenti al fine di individuare il percorso che porterà alla chiusura delle esternalizzazioni dei lavori affidati attraverso contratti di servizi esterni e personale, somministrato attraverso questa formula. Sono due decenni che si utilizzano questi strumenti, sui quali è discutibile l’attribuzione a una categoria o un’altra di tipologia di veste giuridica dello strumento utilizzato. È una triste eredità del passato, quella di avere avuto troppo precariato, troppe esternalizzazioni anche dove non servivano. Noi le stiamo lentamente, ma con determinazione, superando».
«Voglio ricordare che questa amministrazione ha trasformato migliaia di contratti a tempo determinato – aggiunge Marsilio – in assunzioni a tempo indeterminato dopo concorsi regolari e trasparenti, permettendo a migliaia di famiglie abruzzesi di trovare serenità e dando stabilità al servizio sanitario attraverso medici, infermieri, operatori sanitari che siano gratificati e sicuri nel loro lavoro. Sono sicuro che entro la giornata di oggi questi chiarimenti porteranno l’Asl a poter aggiudicare intanto l’appalto di servizi in corso e a garantire questa transizione nei pochi mesi utili a concludere le operazioni di assunzione del personale, ripristinando la pienissima regolarità e trasparenza nella gestione dei servizi e del personale delle Asl».
I lavoratori hanno comunque deciso di mantenere a tempo indeterminato il sit in davanti a palazzo Silone, mentre i sindacati sono stati convocati in Prefettura dell’Aquila il 20 maggio prossimo per il previsto tentativo di conciliazione. In quell’occasione, il sit in si sposterà davanti la sede della Prefettura.
«Prendiamo atto favorevolmente di tale disposizione che rappresenta un primo obiettivo raggiunto che potrà permettere una continuità lavorativa per i 150 lavoratrici e lavoratori delle società Cooperative interessate oltre che il ripristino dei servizi pubblici essenziali rivolti all’utenza che sono stati interrotti o comunque ridotti; contestualmente, però, ribadiamo la necessità di condividere un percorso politico tecnico sindacale che restituisca le necessarie garanzie a tutto il personale dei servizi in appalto nella Asl 1», scrivono i sindacati in una nota.
«Infatti, ricordiamo che, – proseguono – ad oggi, tutto il personale interessato è stato collocato in ferie “forzate” e non siamo ancora a conoscenza della ripresa dell’attività lavorativa, in secondo luogo riteniamo urgente la convocazione di un tavolo permanente di confronto per una risoluzione definitiva di tutto il “sistema appalti” della ASL 1 in modo da fornire garanzie occupazionali stabili».
«Chiediamo di essere tutelati tutti, sia coloro che hanno passato il concorso, sia coloro che non lo hanno passato e rischiano di andare a casa dopo anni di lavoro. Siamo 150 padri e madri di famiglia con figli e mutui a carico e chiediamo questo grande aiuto da parte della politica tutta, comunale, provinciale, regionale e anche al governo», afferma Fabio Giurina, amministrativo precario Asl.
«Secondo noi la soluzione definitiva è quella di accorparci ad una società in house, come è stato fatto in altre Regioni. È una strada percorribile, anche perché noi ce l’abbiamo una società in house regionale, che è Abruzzo Progetti», conclude.
La componente locale del Partito Democratico ha chiesto inoltre la convocazione urgente di una conferenza dei capigruppo nel corso della quale audire tutte le persone interessate.
D’Incecco, Mannetti, Imprudente: «Aggiudicato per 4 anni contratto per servizio supporto tecnico-amministrativo, i 150 operatori potranno tornare subito al lavoro»
«Apprendiamo con soddisfazione che la Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila ha provveduto, mediante apposita delibera, all’aggiudicazione del contratto relativo all’affidamento del Servizio di supporto amministrativo e tecnico per un periodo di quattro anni. Grazie a questo atto, senza la necessità di ulteriori proroghe, le 150 persone coinvolte potranno tornare da subito regolarmente al lavoro. Esprimiamo il nostro ringraziamento al Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio e alla Asl per aver affrontato con tempestività una questione cruciale, restituendo certezze occupazionali e una concreta prospettiva di futuro a tanti lavoratori e alle loro famiglie». Così i consiglieri regionali della Lega Vincenzo D’Incecco e Carla Mannetti, il vicepresidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente e il gruppo consiliare della Lega L’Aquila.
Pietrucci: «Qualche passo in avanti ma ancora nessuna soluzione»
«C’è stato qualche passo in avanti sulla vicenda dei precari della Asl 1, entrata nell’agenda politica regionale grazie alle pressioni fatte, nella passata legislatura da me insieme al collega Di Benedetto e da me in questi mesi, insieme alla comunità del partito Democratico, fino al punto di costringere il Presidente Marsilio a partecipare oggi in una riunione in Regione con vertici sanitari regionali». Lo afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci.
«Al termine della riunione Marsilio però non ha voluto incontrare lavoratori e lavoratrici, né ha voluto parlare ai consiglieri regionali e comunali presenti, rilasciando solamente una dichiarazione alla stampa, dalla quale però non si evince la soluzione al problema e mandando cosi ancor più in confusione lavoratrici, lavoratori, sindacati e l’opposizione in Regione e al Comune dell’Aquila che continua a essere presente su questa vertenza – prosegue – Permane dunque l’incertezza sull’eventuale proroga, con i 150 lavoratori e lavoratrici che ad oggi non sanno ancora se lunedì dovranno tornare a lavoro o meno. La soluzione che abbiamo incessantemente prospettato e abbiamo ribadito anche nella protesta di ieri sera e questa mattina, è l’internalizzazione in una società in house della Regione Abruzzo, che la destra avrebbe già dovuto perseguire da parecchio tempo, ma che invece non c’è a causa dell’inerzia che regna in Regione».
«Auspichiamo quindi si trovi nei prossimi giorni, perché il tempo sta scandendo inesorabilmente, la soluzione definitiva a un problema che la destra ha creato, anche a causa del debito sulla sanità che ha generato e che ora deve risolvere una volta per tutte. Per farlo però c’ è bisogno di buona volontà e tanto lavoro da parte degli assessori e dei dirigenti regionali, cosa che non c’e’ stata fino a oggi, al punto di poter pensare di far terminare un rapporto di lavoro da un giorno all’altro, qualcosa di una violenza inaccettabile – sottolinea Pietrucci – Stante l’incertezza che è emersa nella riunione di oggi, i le lavoratrici e i lavoratori, le parti sociali, i sindacati tutti e i consiglieri d’opposizione regionale e comunale, rimangono in uno stato di agitazione permanente che ci vedrà costantemente presenti di fronte alla giunta Regionale di Palazzo Silone a Pettino. Auspichiamo che il territorio si mobiliti e si coinvolga al loro fianco, perché la provincia dell’Aquila sta pagando un prezzo altissimo in termini di inefficienza di servizi sanitari e pubblici in generale».
Romano: «Dalla Regione palliativi, non soluzioni. Preoccupa il silenzio di Biondi»
«Sono passati solo 15 giorni dalle belle frasi fatte sul 1° maggio. I diritti dei lavoratori non si difendono con la retorica. I diritti si costruiscono ogni giorno, con scelte vere, con percorsi concreti. Mettendoci la faccia. La figura del sindaco rappresenta la figura più vicina al cittadino ed è l’estremo difensore delle difficoltà di un territorio».
Così il consigliere comunale di L’Aquila Nuova, Paolo Romano, in un post su Facebook in cui condivide uno screenshot del post in cui il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, augurava un buon primo maggio ai suoi concittadini.
«Vale lo stesso discorso per il suo ruolo di presidente del comitato ristretto dei sindaci: non può diventare una carica simbolica; deve pesare, deve contare, deve consumare la responsabilità che rappresenta, soprattutto quando in gioco c’è il lavoro, fonte di sostentamento e dignità, di persone che ricoprono anche posizioni strategiche per la sopravvivenza dei nostri servizi sanitari, dunque per la salute dei cittadini. Oggi, appena 15 giorni dopo il 1° maggio, 150 lavoratrici e lavoratori della nostra azienda sanitaria, figli di questa terra, sono stati sospesi dal lavoro. Dopo anni di impegno e sacrifici, spesso in condizioni difficili».
«Questi lavoratori non meritano il silenzio di chi dovrebbe dare risposte come il sindaco e non meritano neanche le false rassicurazioni del presidente Marsilio che offre palliativi, non soluzioni».
I problemi reali restano sotto il tappeto secondo Romano, che ne elenca alcuni:
- Il “salvataggio” dei 150 lavoratori è solo un modo per prendere tempo, ma senza garanzie reali e in netto contrasto con la nota del Dipartimento della Sanità regionale. Tra l’altro se la nota certifica uno sforamento da 4 milioni sulle spese di personale, come si potrà portare avanti il concorso per 53 posti?
- In ogni caso, una volta pubblicata la graduatoria del concorso, si potrà dire addio alla società in house che in altri tempi avrebbe fornito la soluzione ideale. Ma si spegneranno anche molte delle speranze dei 150 lavoratori: quelle di chi non ha partecipato al bando e naturalmente quelle di chi non ha superato le selezioni.
- E se nel 2025 i conti sanitari dovessero peggiorare si profilerebbero scenari senza soluzioni. Già nel 2024 i revisori hanno dato un parere positivo ma “molto condizionato”.
- Infine: che fine faranno gli operatori della Sema e degli altri appalti? Ancora oggi nessuno ha una risposta né dalla ASL né dalla Regione Abruzzo.
«La verità è che c’è un baratro, e ci stiamo precipitando tutti dentro: è causato dall’inadeguatezza al ruolo – e alle responsabilità che ne derivano – delle istituzioni di questo territorio», conclude Romano.