17 Maggio 2025 - 10:00:07

di Redazione

Sindacati e dipendenti del servizio di supporto amministrativo e tecnico della Asl 1 incontreranno il consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci lunedì alle 17 nella sala Croce del Consiglio regionale per un confronto sulla vertenza dei lavoratori.

Venerdì, a margine di una difficile giornata, è arrivata la notizia del rinnovo del servizio da parte della Asl per altri 4 anni, con lo sblocco delle procedure per il nuovo bando cui era stato posto uno stop dal dipartimento Salute della Regione nei giorni precedenti.

Sono salvi per ora, quindi, i 150 lavoratori impiegati nelle cooperative del raggruppamento temporaneo di imprese composto da Biblos, Az Solutions e Vigilantes, finiti in ferie forzate nei giorni scorsi a causa della scadenza lo scorso 15 maggio del contratto in essere per i servizi di supporto amministrativo e tecnico.  

Nella mattinata di ieri, il tavolo tecnico a palazzo Silone tra il presidente Marco Marsilio, il manager della Asl Ferdinando Romano e i vertici della Regione e dell’azienda sanitaria.

«Abbiamo deciso, insieme a tutte le sigle sindacali, di convocare una riunione per organizzare al meglio il percorso di mobilitazione, che proseguirà finché non sarà trovata una vera soluzione al problema dei lavoratori precari», dichiara Pietrucci.

«L’accordo annunciato con entusiasmo da alcuni esponenti della maggioranza – che evidentemente non hanno letto con attenzione le carte – rappresenta, purtroppo, una non-soluzione. Si tratta di un semplice accordo quadro che prevede la risoluzione unilaterale dei contratti, senza offrire alcuna garanzia reale di continuità occupazionale. Le lavoratrici e i lavoratori rischiano di essere mandati a casa tra un mese o tre, non appena sarà pubblicata la graduatoria del concorso», continua Pietrucci.

«L’unica strada oggi realmente percorribile – e ormai non più rinviabile – è l’internalizzazione immediata attraverso una società di scopo già esistente nella Regione Abruzzo. È una modalità già sperimentata con successo in altre regioni, e anche qui in Abruzzo, con la società Euroservizi. Solo così possiamo affrontare seriamente la questione, senza alimentare illusioni, e offrire una soluzione occupazionale stabile e definitiva», prosegue

«Abbiamo chiesto la presenza all’incontro anche del senatore Guido Liris – che ha già dato la sua disponibilità – e del consigliere Massimo Verrecchia, che si sono dimostrati attenti e disponibili a sostenere la soluzione definitiva proposta dalle rappresentanze sindacali. Ho chiesto che fosse presente anche Americo Di Benedetto considerata la sua professionalità sul tema e visto che in passato siamo stati sempre protagonisti su questa proposta nella ricerca della soluzione occupazionale definitiva per le lavoratrici e i lavoratori. Martedì, inoltre, si terrà una riunione in Prefettura, convocata proprio a seguito della proclamazione dello stato di agitazione. È la prova – conclude Pietrucci – che la questione è tutt’altro che risolta», conclude.

Il 20 maggio, intanto, ci sarà il tavolo prefettizio, come hanno annunciato Cgil, Fp Cgil, Uil Abruzzo, Uil Fpl, Cisl Fp e Cisl Abruzzo Molise che hanno accolto con favore il rinnovo del servizio, precisando tuttavia «l’esigenza di condividere un percorso politico tecnico sindacale che restituisca le necessarie garanzie a tutto il personale dei servizi in appalto nella Asl».

I LIBERAL RIFORMISTI: «BEFFA PER I LAVORATORI»

«Secondo quanto riportato dagli organi di stampa, il presidente Marsilio avrebbe salvato i 150 posti di lavoro dei precari della ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, che sarebbero stati messi in ferie forzate a
causa di due direttive regionali che intimerebbero alla ASL 1 la sospensione immediata della
procedura di gara per l’affidamento del servizio di supporto amministrativo e tecnico. Se Marsilio, a detta sua, ha salvato i 150 posti non lo ha certamente fatto, come da sempre, attraverso tutte assunzioni dirette e a tempo indeterminato da parte dell’azienda. Ancora propaganda, ancora false speranze».

Lo scrive la federazione liberal-riformista composta da il Passo Possibile (Americo di Benedetto, Fabrizio Ciccarelli, Emanuela Iorio, Elia Serpetti, Massimo Scimia), Azione (Enrico Verini, Roberta Gargano, Angelo Mancini) e 99 L’Aquila (Gianni Padovani).

«Riprendiamo le sue dichiarazioni: ‘Non c’è nessun licenziamento in vista, voglio tranquillizzare i lavoratori, le loro famiglie e i sindacati dei lavoratori. Al contrario – ha aggiunto Marsilio – stiamo procedendo alla conclusione di una procedura concorsuale per assumere il personale necessario e superare la stagione del precariato’ – aggiungono – Ora, facciamo i conti della massaia: i somministrati sono circa 150, i posti a concorso 53. Qualcosa non torna. Chi è disposto a dire che tra i primi 53 ci siano persone già impiegate come somministrati e che quindi abbiamo stabilizzato 53 precari? Inoltre, se anche nei tre anni di vigenza della graduatoria si arrivasse a coprire l’intero fabbisogno di 150 posti (perchè non bandire fin da subito il concorso per la totalità del fabbisogno? Molto probabilmente perchè l’incidenza della spesa del personale sulle spese correnti è fuori parametro e quindi blocca le assunzioni?), quante delle persone oggi impiegate nei servizi esternalizzati rientrerebbero e quante ne resterebbero fuori? Il paradosso è che chi ha già lavorato in ASL rischia di restare fuori dalla selezione che dovrebbe garantirgli la stabilizzazione e, amaramente, lo vedremo».

«La notizia vera è che si genereranno disoccupati che hanno dedicato oltre dieci anni della loro vita all’azienda sanitaria e si perderanno persone formate e specializzate, con un danno alla qualità dei servizi per il cittadino. Non solo. Il Presidente aggiunge: ‘È una triste eredità del passato, quella di avere avuto troppo precariato, troppe esternalizzazioni anche dove non servivano. Noi le stiamo lentamente, ma con determinazione, superando’. È nostro dovere politico ricordare che il sistema degli ‘interinali- somministrati’ all’interno della ASL aquilana è stato impiantato proprio da una Giunta Regionale e da una Direzione aziendale di centro-destra. Un sistema che ha portato benefici e interessi trasversali alla politica che lo ha sdoganato, gestito e manipolato, e che non ha né saputo né voluto risolvere. In questi anni, sia a livello regionale che comunale, siamo intervenuti in modo deciso e costante, portando sul tavolo politico proposte chiare e concrete che, purtroppo, sono rimaste inascoltate. Già dal 2023, in ambito istituzionale e in assemblee pubbliche, il consigliere regionale Di Benedetto proponeva l’istituzione di una società in house autorizzata dalla Regione Abruzzo, al fine di tutelare chi, in tutti questi anni, ha fatto sacrifici per la ASL provinciale aquilana (questo a tutela del percorso di mantenimento dei costi per servizi e quindi senza gravare sul costo del personale e senza incidere sui necessari rapporti per tipologia di spesa)».

«In questa direzione il nostro emendamento approvato nel Consiglio Comunale del 24 marzo 2025 che conteneva due punti chiari, netti, tra cui l’impegno per il Sindaco di attivarsi presso la Regione per valutare l’istituzione di una società in house (sulla scorta del Contact Center INPS) in modo tale da dare sicurezza e dignità lavorativa a chi da anni si adopera per la salute dei nostri cittadini – concludono – Ora la politica di governo deve essere equa e deve dare una speranza a chi per tanti anni ha dedicato anima e cuore a un’azienda che si occupa della salute dei cittadini».

Gruppo Precari: «Il nuovo appalto non ci basta, vogliamo certezze scritte»

«Siamo il gruppo di lavoratori precari di cooperativa sociale in servizio da anni presso la Asl 1 Avezzano–Sulmona–L’Aquila che sta protestando in questi ultimi giorni. Garantiamo da tempo, con impegno e professionalità, il funzionamento quotidiano delle strutture sanitarie pubbliche della zona. Oggi vogliamo dire chiaramente come stanno le cose».

Inizia così il comunicato diffuso dal gruppo dei precari della Asl 1 in cui, di fatto, si conferma il proseguo della mobilitazione finché non si avranno certezze sul futuro dei 150 lavoratori a rischio, soprattutto dal momento in cui sarà pubblicata la graduatoria.

«La recente aggiudicazione del nuovo appalto quadriennale da parte della Asl 1 per i servizi di supporto amministrativo e tecnico ha permesso il nostro immediato rientro al lavoro. Circa 150 operatori, tramite le cooperative Biblos, AZ Solutions e Vigilantes Group, sono tornati in servizio. Ma non basta. Se da un lato questo può sembrare un passo nella giusta direzione, dall’altro resta una questione centrale: cosa succederà con la pubblicazione della graduatoria del concorso pubblico per 53 posti da assistente amministrativo?».

«Perché è chiaro a tutti che, una volta pubblicata la graduatoria, inizieranno i licenziamenti tra chi è rimasto precario. Chi non ha superato la prova scritta, chi non ha potuto partecipare, chi ha ottenuto un punteggio troppo basso… Tutti siamo ancora in bilico. Il nuovo appalto garantisce la continuità del servizio, ma non garantisce i lavoratori. Rischi, infatti, di essere solo un modo per prendere tempo, non per risolvere i problemi strutturali della precarietà. La nostra protesta continua. Il sit-in continua. Le nostre richieste restano ferme».

«Il centrodestra della Regione Abruzzo ha fatto promesse pubbliche: ha parlato chiaramente di salvaguardare tutti i posti di lavoro, anche quelli dei lavoratori esclusi dal concorso. Queste promesse sono agli atti, sono pubbliche. E noi chiediamo che siano mantenute. Inoltre, venerdì le strutture sanitarie pubbliche sono andate in tilt. Eravamo assenti a causa di ferie forzate. E ciò dimostra una cosa molto semplice: senza di noi, il sistema non regge».

«Non vorremmo, allora, che l’intenzione sia quella di farci rientrare al lavoro solo per garantire i servizi essenziali, tappare i buchi e tenere la sedia “calda” ai futuri vincitori del concorso, che ci sostituiranno un pezzo alla volta. Tra quei vincitori, ovviamente, molti dovranno essere formati da zero. Ma noi non accetteremo di formarli per poi essere sbattuti fuori, dopo anni di lavoro precario e sacrifici enormi. Non è accettabile. Noi chiediamo certezze, non rinvii. Chiediamo rispetto, non ambiguità. E non ci fermeremo finché non avremo risposte vere».