17 Maggio 2025 - 11:42:29

di Redazione

«Ringraziamo la coalizione Riformista per aver ripreso un tema che abbiamo sollevato e seguito con attenzione sin dall’inizio. Infatti, tutti i dati sul patrimonio immobiliare del Comune dell’Aquila – oggi finalmente di dominio pubblico – si conoscono grazie all’interrogazione del Consigliere comunale di AVS, Lorenzo Rotellini. Un atto doveroso di trasparenza, che ha fatto emergere una realtà che non possiamo più ignorare: ci sono 102 alloggi comunali potenzialmente disponibili, mentre in città cresce il numero di persone senza casa, senza tutele, senza prospettive».

Lo scrivono in una nota Lorenzo Rotellini, consigliere comunale Avs, Giacomo Pio, responsabile organizzazione federazione provinciale SI L’Aquila, Pierluigi Iannarelli, segretario Circolo SI L’Aquila.  

«In questo contesto, la proposta della coalizione Riformista di destinare 50 di questi appartamenti a un’iniziativa rivolta a chi potrebbe scegliere di trasferirsi all’Aquila, è interessante nella misura in cui alimenta il dibattito sul tema, ma nel merito lascia noi di Sinistra Italiana decisamente perplessi. L’Aquila non ha bisogno di operazioni di marketing urbano scollegate dalla realtà sociale. Ha bisogno di risposte concrete, per chi vuole vivere la ogni giorno, spesso in condizioni di difficoltà estrema. Ci sono famiglie in attesa da anni per un alloggio popolare. Ci sono persone che vivono in macchina, in edifici terremotati o in soluzioni di fortuna. Ci sono anziani soli, genitori separati senza alcuna prospettiva abitativa dignitosa. E ci sono giovani che vorrebbero restare, ma che vengono spinti via da contratti instabili, redditi insufficienti, impossibilità di accedere a un mutuo o a un affitto sostenibile», aggiungono.

«Il dramma della marginalità è reale e quotidiano. L’ultimo caso, solo poche settimane fa, ha visto una persona senza dimora perdere la vita dormendo al freddo in un edificio abbandonato. Questo è più che sufficiente secondo noi per definire le vere priorità di una politica responsabile – proseguono – Le case pubbliche devono restare un presidio sociale. Non possono essere trasformate in strumenti per politiche residenziali selettive o per alimentare, direttamente o indirettamente, la rendita immobiliare. Seguiamo già da anni gli effetti negativi di un modello basato sugli affitti brevi e sulla precarizzazione del diritto all’abitare. È un modello fallimentare, che svuota le città e spezza i legami sociali, e questo sta succedendo a L’Aquila. Si può discutere su una sperimentazione limitata – 3 o 4 moduli abitativi – da valutare con attenzione. Ma destinare 50 alloggi, in un momento come questo, è una proposta che è fuori misura e soprattutto offensiva verso chi è costretto a vivere per strada o ad abbandonare la propria città. Non si può parlare di “visione” se si ignorano le fragilità. Non si può parlare di “attrattività” se non si garantisce prima dignità a chi c’è già. La politica secondo noi parte dai bisogni delle persone, non dalle logiche del mercato. L’interrogazione del Consigliere Rotellini ha fatto chiarezza. Ora sta a tutti noi scegliere: continuare a voltarsi dall’altra parte o iniziare finalmente a dare risposte. Ringraziamo la coalizione riformista di aver tenuto acceso il tema. È la conferma che si tratta di una questione urgente e delicata, che merita il massimo impegno. Ed è anche la dimostrazione che il centrosinistra ha tante cose da dire, e soprattutto tante cose da fare».