23 Maggio 2025 - 09:54:39

di Tommaso Cotellessa

Una giornata di riflessione e confronto su istruzione, reinserimento e diritti nel contesto della detenzione minorile, questa è la sfida che si propone il convegno organizzato dal dal Cpia L’Aquila e l’Ordine degli Avvocati in vista della riapertura del carcere minorile dell’Aquila.

L’idea è quella di proseguire un percorso propedeutico per arrivare preparati alla riapertura della struttura, un luogo dove la scuola diventa spazio di relazione, strumento per costruire legami e promuovere consapevolezza.

Si tratta di una nobile missione, quella di rendere davvero il carcere un luogo abilitante al cambiamento, partendo dal presupposto che il sapere deve poter raggiungere ogni persona, anche in situazioni estreme.

Il convegno dal titolo “Formazione minorile carceraria in Abruzzo – Analisi e prospettive” intende perciò proprio fare il punto sul ruolo dell’istruzione nei percorsi rieducativi rivolti ai minori detenuti, con particolare riferimento alla prossima apertura del nuovo Istituto Penale per i Minorenni del capoluogo abruzzese.

A sottolineare l’importanza di questo momento di approfondimento e confronto in cui far incontrare tutti tutti i diversi attori coinvolti nei percorsi che si andranno a costruire all’interno dell’istituto penitenziario dell’Aquila è stata la dottoressa Alessandra De Cecchis, preside del centro provinciale per l’istruzione degli adulti della provincia dell’Aquila, la quale ha sottolineato che «il carcere è un luogo in cui l’istruzione ha un ruolo fondamentale perché è il pilastro della formazione ma soprattutto della riabilitazione delle persone che purtroppo per varie ragioni si trovano a scontare delle pene, soprattutto quando parliamo di carcere minorile dove gli imputati appunto sono ragazzi dai 14 ai 25». In questo senso infatti la giornata di oggi – come spiega ancora De Cecchis «nasce proprio dalla volontà di progettare insieme dei percorsi che possano riabilitare queste persone».

A porre l’accento sull’importanza dell’istruzione come riscatto sociale e opportunità di rinascita è la dottoressa Cecilia Andrisano, presidente del Tribunale dei minori dell’Aquila. «Offrire la possibilità dell’istruzione – spiega Andrisano – significa offrire il primo gradino del riscatto sociale, trasformare un ragazzo che per vicissitudini, per problematiche di vita, per grandi difficoltà personali si è trovato ad essere autore di reato in un cittadino, in una persona che invece può acquisire le competenze e con quelle competenze trovare un posto diverso nella società». La presidente del Tribunale dei minori ha inoltre evidenziato l’importanza del ruolo degli operatori dell’istruzione che operano all’interno delle strutture detentive, ricordando che le ragazze e i ragazzi con cui questi operano spesso provengono da situazioni di disagio, da una condizione di dispersione scolastica, è perciò necessario avere un impatto su di loro e costruire percorsi che inizino all’interno delle strutture ma abbiano anche una continuità all’esterno.

Proprio in questa prospettiva – ha affermato Andrisano – si inserisce questo convegno con la precisa intenzione di instaurare una proficua collaborazione con il centro provinciale per l’istruzione degli adulti della provincia dell’Aquila.