23 Maggio 2025 - 11:41:41
di Tommaso Cotellessa
I precari di cooperativa della Asl1 hanno diffuso una nota, indirizzata al sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, nella quale rispondono ad alcune dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino e chiariscono la loro posizione.
Le lavoratrici e i lavoratori si vedono, infatti, al cento di una complessa vicenda che rischia di provocare la perdita di circa 150 posti di lavoro fra il personale precario che lavora all’interno dell’azienda.
Dopo le mobilitazioni dei giorni scorsi e il tentativo di costruire un confronto istituzionale i lavoratori hanno annunciato un’assemblea pubblica fissata per la mattinata di sabato 24 maggio, tuttavia il gruppo di lavoratori è tornato ad intervenire a mezzo stampa per rispondere ad alcune recenti dichiarazioni del sindaco, con lo scopo di «fornire alcune precisazioni» e «favorire un confronto costruttivo e trasparente».
«Nel pieno rispetto istituzionale – si legge nella nota – ci preme sottolineare alcuni aspetti che riteniamo siano stati interpretati in modo parziale. In qualità di lavoratori, non abbiamo mai chiesto il blocco né il congelamento della graduatoria concorsuale. Al contrario, abbiamo sempre sostenuto che si potesse utilizzare tutto il tempo di attesa consentito dalla normativa per avviare un tavolo tecnico-politico-sindacale volto a individuare una soluzione che tuteli tutti. Desideriamo inoltre precisare che nella graduatoria non è presente alcuna clausola che preveda una riserva del 50% ai lavoratori precari provenienti dalle cooperative, ma solo per coloro attualmente assunti direttamente presso la ASL».
Lavoratrici e lavoratori chiariscono inoltre che da parte loro non vi è alcuna contrapposizione nei confronti del concorso stesso, sostengono infatti di riconoscere pienamente il valore del merito e ritengono perciò giusto che chi ha superato il concorso veda garantito il proprio diritto a entrare in graduatoria e ad essere assunto. Al contempo però, chiedono di vedere riconosciuto e tutelato il percorso di tutti quei lavoratori che «da oltre vent’anni hanno dedicato anima, corpo, competenza e sacrificio a questa Azienda, spesso in condizioni di precarietà e incertezza».
La richiesta avanzata a tutti coloro che ricoprono un ruolo istituzionale è perciò quella di individuare «un percorso equilibrato, rispettoso delle leggi e delle persone, che coniughi la giusta valorizzazione del merito con la tutela della dignità e della continuità occupazionale di chi ha servito con professionalità il sistema sanitario pubblico».