24 Maggio 2025 - 12:33:42

di Vanni Biordi

A L’Aquila, è stato organizzato un importante convegno per mettere al centro i benefici dell’attività fisica per i pazienti trapiantati. L’appuntamento nella sala Ipogea del palazzo dell’Emiciclo, ha avuto come titolo “La salute a portata di passo“.

Organizzato dalla dottoressa Daniela Maccarone, responsabile del Centro trapianti dell’Asl della provincia dell’Aquila, e dal professor Fabio Vistoli, direttore della Chirurgia generale e dei trapianti dell’ospedale dell’Aquila, il convegno ha un sottotitolo chiaro: “Muoversi per vivere meglio: trapianto, attività fisica, una vita più sana”. Al termine dei lavori, pazienti trapiantati e cittadini si sono uniti per una passeggiata dall’Emiciclo a Collemaggio.

«L’attività fisica per i pazienti trapiantati, ma in generale per tutte le persone, – spiega Lia Bellis, del Centro Nazionale Trapianti – sappiamo come possa dare enormi benefici a tutto l’organismo ed è per questo consigliata dall’OMS. A maggior ragione per i pazienti trapiantati che trascorrono anni di attesa contrassegnati da problematiche di salute e di inattività. Inattività che non fa bene alla salute, non fa bene a tutto l’organismo. Sappiamo come l’attività fisica aiuti a contrastare gli effetti collaterali dei farmaci immunosoppressori che i pazienti trapiantati devono assumere, e soprattutto contrasta l’insorgenza di complicanze importanti quali sono le malattie cardiovascolari e tutte le conseguenze della sedentarietà, quindi la perdita di massa ossea, l’ipotrofia muscolare, l’obesità, la sarcopenia. Abbiamo dimostrato come l’attività fisica aiuti non solo l’organo trapiantato, ma l’intero organismo».

L’iniziativa non ha voluto solo sottolineare l’importanza del movimento per chi ha subito un trapianto, ma anche mantenere vivo il messaggio sociale ed etico della donazione d’organi. Un gesto altruista che permette di salvare o migliorare la vita di tante persone.

«Abbiamo pensato di ampliare le nostre solite riunioni che si basano sulle donazioni, per divulgare l’importanza dell’attività fisica nei pazienti trapiantati – ha spiegato la dottoressa Maccarrone -. Ciò che abbiamo ribadito anche oggi, però, è l’importanza del punto di partenza: non c’è trapianto se non c’è donazione. La presenza di molti giovani ci ha spinti anche a coinvolgerli nella possibile scelta della donazione perché, una volta morti, possiamo ridare a qualcuno la possibilità di vivere meglio e, se questa persona fa anche attività fisica, ancora meglio».

E a proposito di donazioni, l’ospedale dell’Aquila è un vero e proprio punto di riferimento. Da gennaio a oggi, sono stati eseguiti ben 18 trapianti di rene da donatore deceduto e 2 da vivente. Numeri che si allineano con quelli dello scorso anno, quando i trapianti furono 42 da deceduto e 6 da vivente.

«I dati abruzzesi ci raccontano, per fortuna, un aumento costante dei donatori e una riduzione del tasso di opposizione alla donazione per quanto riguarda l’attività di trapianto da donatore deceduto – spiega il professor Fabio Vistoli -. Il numero di trapianti eseguiti è in costante aumento: quest’anno contiamo di superare il numero dell’anno scorso e, probabilmente, anche raggiungere il massimo storico di attività. Tutto questo grazie alla generosità dei pazienti abruzzesi che, arrivati al momento della morte, decidono di donare i propri organi avendolo deciso già prima in vita sottoscrivendo questa opzione, o attraverso le associazioni di volontariato. Ma anche grazie allo sviluppo e al consolidamento delle rianimazioni che, sempre di più, sono in grado di intercettare questa volontà di donare e renderla effettiva. Poiché serviamo anche il Molise, anche da questa regione quest’anno abbiamo avuto una ripresa dell’attività donativa che era ferma da qualche anno. A questo si affianca l’attività di trapianto di rene da donatore vivente, anch’essa in sviluppo. Abbiamo raddoppiato l’anno scorso il numero di trapianti da vivente rispetto all’anno precedente, e quest’anno ci prepariamo a raddoppiarlo nuovamente».

Ricordiamo che donare è un gesto di grande altruismo e può essere espresso al momento del rinnovo della carta d’identità all’ufficio Anagrafe del proprio Comune di residenza.

L’ospedale dell’Aquila, sede del centro regionale trapianti Abruzzo e Molise, svolge da anni un ruolo cruciale nel trapianto di reni e nel prelievo di organi destinati anche ad altre Regioni. Ogni operazione di prelievo è una macchina organizzativa complessa, che coinvolge numerosi servizi e reparti ospedalieri, tutti chiamati a lavorare in perfetta sintonia e sincronia per rispettare tempistiche rigorose.

Grazie all’impressionante professionalità degli operatori, l’ospedale aquilano ha elevato i suoi standard di qualità, confermando il suo ruolo di crocevia nazionale nella rete trapiantologica.