Padovani: Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), L’Aquila (finora) non pervenuta
13 Giugno 2025 - 18:50:48
I Consiglieri comunali Gianni Padovani, Enrico Verini, Massimo Scimia,
Elia Serpetti e Emanuela Iorio hanno presentato una Interrogazione
urgente al Sindaco Biondi avente ad oggetto lo stato di attuazione delle
Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Ricordiamo che una Comunità
Energetica Rinnovabile (CER) è un insieme di cittadini, piccole imprese,
enti pubblici o privati, terzo settore, ecc. che decidono di condividere
l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità
di uno o più soggetti associati. Nell’interrogazione i Consiglieri
ricordano il complesso percorso normativo e regolamentare alla base
delle CER, rilevando non senza preoccupazione che “secondo i dati
ufficiali diffusi dal Gestore nazionale dei Servizi Energetici (GSE),
nel Comune dell’Aquila non risulta attiva nessuna CER. Questo nonostante
l’Amministrazione abbia ricevuto ingentissime risorse dal Piano
Nazionale Sisma 2009/16 (complementare del PNRR), varato dalla struttura
commissariale ed approvato dai governi Conte/Draghi, consegnato per
l’attuazione al governo Meloni, al nuovo Commissario sen. Castelli e al
Comune dell’Aquila ed osservando incidentalmente che Fratelli d’Italia
della Meloni aveva votato contro la base legale all’origine di tali
risorse, ovvero l’art.14 DL n.77/21”.
“Il Comune – si legge ancora nell’interrogazione – ha annunciato, con
grande enfasi di comunicazione ed alla presenza del Ministro Fratin, il
progetto CER già nel 2022, prevedendo la realizzazione di sei impianti
per la produzione di energia da fonti rinnovabili per quattro CER”, per
un investimento diretto di €16mln e con l’obiettivo dichiarato di
promuovere l’autoconsumo da fonti rinnovabili” in modo da ridurre i
costi energetici per le famiglie ed aumentare la competitività delle
imprese aderenti, oltre ai benefici ambientali di decarbonizzazione e
sviluppo sostenibile….gli impianti sono localizzati, secondo progetto,
a Piazza d’Armi, nella zona industriale di Pile, al piazzale Simoncelli,
al palazzetto dello sport di viale Ovidio, allo stadio Gran Sasso e
nella zona industriale di Bazzano”.
I consiglieri evidenziano poi che il Comune dell’Aquila “ha accettato il
contributo accordato dal Commissario e ha stipulato pure un importante
Protocollo di Intesa con GSE e Univaq, volto a supportare la
realizzazione delle CER aquilane”.
Nell’Interrogazione si chiede di sapere “per quale motivo non risulta
attivo nessuna CER e quale sia il termine fissato per l’attivazione
degli impianti”.
I Consiglieri chiedono “con quali azioni il Comune pensi di poter
colmare l’incomprensibile ritardo accumulato nella realizzazione delle
CER e come pensa di poter scongiurare il rischio di perdere le risorse”.
Sulle CER “è calata da tempo una cappa di silenzio e poco sappiamo del
cronoprogramma di attuazione degli interventi, dello stato dell’arte e
dei progetti di partenariato pubblico/privato”. Tra l’altro, si
potrebbero “promuovere ulteriori CER, ad esempio sfruttando le risorse
fotovoltaiche e le ulteriori superfici già disponibili presso i progetti
CASE” e non sono evidenti in ottica di progetti per la sostenibilità “i
reali benefici apportati agli aquilani dal pubblicizzato ‘Protocollo’
firmato con GSE ed Univaq”.
Un argomento rilevante e sul quale occorre fare urgentemente chiarezza
“in considerazione del fatto che il 31.12.2026 è il termine ultimo e non
prorogabile di ultimazione degli interventi”.
Va bene investire su cultura ed eventi, ove però ci sia un effettivo
beneficio per la collettività, ma non possono essere trascurati progetti
strategici e già finanziati come le CER che portano sviluppo locale di
lungo periodo in termini di benefici alle imprese, risparmio sulle
bollette per i cittadini, riduzione dell’inquinamento ed un contributo
rilevante alla sostenibilità.
Elia Serpetti e Emanuela Iorio hanno presentato una Interrogazione
urgente al Sindaco Biondi avente ad oggetto lo stato di attuazione delle
Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Ricordiamo che una Comunità
Energetica Rinnovabile (CER) è un insieme di cittadini, piccole imprese,
enti pubblici o privati, terzo settore, ecc. che decidono di condividere
l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità
di uno o più soggetti associati. Nell’interrogazione i Consiglieri
ricordano il complesso percorso normativo e regolamentare alla base
delle CER, rilevando non senza preoccupazione che “secondo i dati
ufficiali diffusi dal Gestore nazionale dei Servizi Energetici (GSE),
nel Comune dell’Aquila non risulta attiva nessuna CER. Questo nonostante
l’Amministrazione abbia ricevuto ingentissime risorse dal Piano
Nazionale Sisma 2009/16 (complementare del PNRR), varato dalla struttura
commissariale ed approvato dai governi Conte/Draghi, consegnato per
l’attuazione al governo Meloni, al nuovo Commissario sen. Castelli e al
Comune dell’Aquila ed osservando incidentalmente che Fratelli d’Italia
della Meloni aveva votato contro la base legale all’origine di tali
risorse, ovvero l’art.14 DL n.77/21”.
“Il Comune – si legge ancora nell’interrogazione – ha annunciato, con
grande enfasi di comunicazione ed alla presenza del Ministro Fratin, il
progetto CER già nel 2022, prevedendo la realizzazione di sei impianti
per la produzione di energia da fonti rinnovabili per quattro CER”, per
un investimento diretto di €16mln e con l’obiettivo dichiarato di
promuovere l’autoconsumo da fonti rinnovabili” in modo da ridurre i
costi energetici per le famiglie ed aumentare la competitività delle
imprese aderenti, oltre ai benefici ambientali di decarbonizzazione e
sviluppo sostenibile….gli impianti sono localizzati, secondo progetto,
a Piazza d’Armi, nella zona industriale di Pile, al piazzale Simoncelli,
al palazzetto dello sport di viale Ovidio, allo stadio Gran Sasso e
nella zona industriale di Bazzano”.
I consiglieri evidenziano poi che il Comune dell’Aquila “ha accettato il
contributo accordato dal Commissario e ha stipulato pure un importante
Protocollo di Intesa con GSE e Univaq, volto a supportare la
realizzazione delle CER aquilane”.
Nell’Interrogazione si chiede di sapere “per quale motivo non risulta
attivo nessuna CER e quale sia il termine fissato per l’attivazione
degli impianti”.
I Consiglieri chiedono “con quali azioni il Comune pensi di poter
colmare l’incomprensibile ritardo accumulato nella realizzazione delle
CER e come pensa di poter scongiurare il rischio di perdere le risorse”.
Sulle CER “è calata da tempo una cappa di silenzio e poco sappiamo del
cronoprogramma di attuazione degli interventi, dello stato dell’arte e
dei progetti di partenariato pubblico/privato”. Tra l’altro, si
potrebbero “promuovere ulteriori CER, ad esempio sfruttando le risorse
fotovoltaiche e le ulteriori superfici già disponibili presso i progetti
CASE” e non sono evidenti in ottica di progetti per la sostenibilità “i
reali benefici apportati agli aquilani dal pubblicizzato ‘Protocollo’
firmato con GSE ed Univaq”.
Un argomento rilevante e sul quale occorre fare urgentemente chiarezza
“in considerazione del fatto che il 31.12.2026 è il termine ultimo e non
prorogabile di ultimazione degli interventi”.
Va bene investire su cultura ed eventi, ove però ci sia un effettivo
beneficio per la collettività, ma non possono essere trascurati progetti
strategici e già finanziati come le CER che portano sviluppo locale di
lungo periodo in termini di benefici alle imprese, risparmio sulle
bollette per i cittadini, riduzione dell’inquinamento ed un contributo
rilevante alla sostenibilità.