16 Giugno 2025 - 17:38:33

di Martina Colabianchi

A quasi tre mesi di distanza dall’acquisizione da parte della società svizzera Mival Connect dello stabilimento aquilano della Aura, che occupa circa 60 lavoratrici e lavoratori e che opera nel settore del trattamento e recupero di materiale RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche e Elettroniche) e cavi elettrici, la situazione è ancora ad un punto morto.

Le sigle sindacali Fim, Fiom, Uilm territoriali e la RSU di Aura denunciano, infatti, che nonostante la richiesta da parte loro di un incontro per conoscere i piani della società, ad oggi il piano industriale è ancora del tutto sconosciuto.

L’acquisizione, lo scorso marzo, da parte della Mival Connect era stata salutata con favore dalle sigle sindacali ed anche dalla politica locale, che vedevano nella nuova gestione una notizia positiva per i lavoratori e per la ripresa economica dell’azienda.

Ma, a distanza di tre mesi, l’«unica certezza è il proseguimento della cassa integrazione che ormai si protrae da quasi un anno, – scrivono i sindacati – e che, nonostante la presenza al lavoro a rotazione, sta impattando pesantemente sui salari delle lavoratrici e dei lavoratori».

A questo si aggiungerebbero altre problematiche relative ad una ricorrente mancanza d’acqua all’interno dello stabilimento. «Questa mattina, – spiegano – analogamente a quanto accaduto poche settimane fa, le lavoratrici e lavoratori che, per effetto della rotazione, non erano stati collocati in cassa integrazione, hanno regolarmente iniziato la loro giornata lavorativa a partire dalle ore 6:00, salvo poi dover interrompere la produzione per il venire meno delle condizioni igieniche minime, vista l’impossibilità di utilizzare i servizi igienici e le docce a causa della mancanza di acqua».

Causa di queste criticità sarebbe un contenzioso con il Tecnopolo d’Abruzzo, gestore delle utenze, su aspetti economici che attengono al costo dell’housing.

Sul tema i rappresentanti della Mival e del Tecnopolo si ritroveranno attorno ad un tavolo e, fanno sapere i sindacati, dall’esito dell’incontro dipenderà la ripresa o meno dell’attività lavorativa.

Stante questa situazione e non avendo ancora ricevuto nessuna informazione sul piano industriale, le sigle sindacali esprimono forte preoccupazione sulle reali intenzioni della svizzera Mival sullo stabilimento Aura dell’Aquila, e hanno per questo interessato con urgenza l’Assessorato alle Attività Produttive affinché venga fatta chiarezza sulle prospettive dello stabilimento e sulla tenuta dell’occupazione.