22 Maggio 2023 - 08:55:19

di Giustino Masciocco

Spesso, nello svolgere l’attività amministrativa a loro delegata dai cittadini, le minoranze, in Consiglio Comunale dell’Aquila, sono state tacciate di comportamenti pretestuosi.

Troppe volte abbiamo ascoltato interventi di autorevoli esponenti della maggioranza dichiarare, in modo quasi fazioso, l’inutilità dei provvedimenti elaborati dalle opposizioni che, con fatica, vengono condivisi e presentati all’ordine del giorno per la discussione in aula.

Purtroppo non c’entra nulla il merito delle questioni poste sul tavolo, non c’è una sana, robusta, aspra contrapposizione che permetterebbe di analizzare meglio il problema e, cosa principale, far comprendere ai cittadini, attraverso una corretta e semplice comunicazione, quali siano le differenti posizioni politiche e amministrative.

Prendiamo ad esempio l’ultimo scempio dei lavori del Consiglio Comunale terminato per abbandono dell’aula da parte dei “confratelli” del sindaco Pierluigi Biondi. Si sarebbe dovuto discutere e votare un ordine del giorno delle minoranze sulla ricostruzione delle scuole, per analizzarne, sia i ritardi sia la scellerata scelta di non ricostruire alcun edificio scolastico all’interno delle mura cittadine.

Già al momento dell’appello, la presenza dei consiglieri di maggioranza latitava; si è ripetuta l’assenza, per la seconda volta in poche settimane, del gruppo consiliare “Civici ed indipendenti” composto da Luigi Faccia e Fabio Frullo (che, a questo punto, diventa una “notizia”, c’è crisi in maggioranza?). Mancavano anche alcuni capigruppo, oltre a qualche consigliera e consigliere di maggioranza.

Erano però presenti i comitati spontanei, che si sono occupati in questi anni della sicurezza nelle scuole, ricevuti, per il loro meritevole lavoro, addirittura dal Presidente della Repubblica; si aspettavano una discussione che potesse far chiarezza sulla situazione.

Dopo una attenta e appassionata illustrazione dell’ordine del giorno da parte delle minoranze, con diversi interventi qualificati, compresi quelli dei comitati, peraltro senza mai alzare i toni (avrebbero potuto, visti i ritardi di questa amministrazione), la replica del sindaco è sembrata stizzita, quasi “boriosa”.

Infatti e non si capisce perché, il sindaco della città dà l’impressione di coltivare uno scontro politico continuo, provando a delegittimare chiunque osi mettere in dubbi il suo operato, siano essi, cittadini, commercianti, costruttori, consiglieri comunali, comitati, associazioni; addirittura anche figure importanti della sua stessa maggioranza.

Nei colloqui privati, alcune personalità, che supportano fattivamente questa amministrazione, ci evidenziano le prime difficoltà nel gestire, con la necessaria dignità amministrativa e con l’indispensabile confronto, le questioni che riguardano la città.

Fanno paragoni con altri sindaci, i cui secondi mandati elettorali, sono stati infarciti di scontri politici e amministrativi fratricidi, per il semplice fatto che, la rielezione e l’impossibilità di svolgere un terzo mandato, svincolino dalla necessità di sottoporsi al futuro giudizio diretto degli elettori.

Non sappiamo se questi comportamenti in consiglio, siano dettati dall’avvicinarsi dei prossimi appuntamenti elettorali (regionali ed europee), che potrebbero essere forieri di scontri politici all’interno della maggioranza che governa la città dell’Aquila.

Le elezioni amministrative appena svoltesi, hanno evidenziato, a Teramo, una netta vittoria del centro-sinistra e un forte scollamento nel centro-destra, con la Lega che non ha avuto timore di lavare i panni sporchi pubblicamente.

Nei prossimi mesi, oltre alla condivisa delegittimazione delle minoranze, nel centro-destra arriveranno al pettine alcuni nodi politici mai sciolti.

Come potrà infatti convivere, all’interno della stessa maggioranza, la voglia – mai sopita – del sindaco Biondi di essere un uomo solo al comando, con lo scontato consolidamento delle posizioni dei parlamentari locali appena eletti e delle figure di governo recentemente nominate, molto forti elettoralmente?

Battisti direbbe “…. lo scopriremo solo vivendo …”