22 Maggio 2023 - 10:00:18
di Tommaso Cotellessa
In seguito alle tragedie climatiche a cui stiamo assistendo, con particolare riferimento alle immagini che provengono dall’alluvione in Emilia-Romagna, il Coordinamento No Hub del Gas torna a lanciare l’appello per bloccare le nuove opere “fossili”, dal rigassificatore di Ravenna al gasdotto della Linea Adriatica tra Sulmona e Minerbio.
Gli attivisti infatti sottolineano come le drammatiche conseguenze della crisi climatica in atto si facciano sempre più tragicamente evidenti, ma a tali eventi non segue la doverosa presa di coscienza e assunzione di responsabilità. Scrive il Coordinamento:
“Nessuno tra ministri e gran parte della classe politica trae le dovute conseguenze, ossia che bisogna smetterla con nuove opere fossili come i rigassificatori di Piombino e Ravenna e il nuovo enorme gasdotto della Linea Adriatica tra Sulmona e Minerbio in Emilia Romagna.”
Intervistato dalla giornalista Lucia Annunziata il Ministro Pichetto Frattin ha dichiarato, circa la crisi climatica:
“La situazione è in enorme cambiamento e lo abbiamo sotto mano”, con “l’impegno da parte nostra a ridurre le emissioni, anche se il peso dell’Italia è meno dell’1% dobbiamo fare la nostra parte”.
Gli attivisti si chiedono se sia lo stesso ministro che ha promosso e continua a promuovere le nuove opere fossili e addirittura propugna il sogno di trasformare l’Italia in un “hub del gas” dell’Europa per i prossimi decenni nonostante il tracollo dei consumi in atto!
Nel frattempo centinaia di progetti di rinnovabili sono fermi al ministero che presieduto dallo stesso Picchetto Frattin.
“Solo poco meno di un mese fa” ricordano gli attivisti “questa stessa classe dirigente festeggiava in pompa magna l’entrata in funzione del rigassificatore di Piombino e sei mesi fa, con in testa proprio il presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini, approvava il rigassificatore di Ravenna”.
“Queste opere dovrebbero essere considerate come una iattura e fermate immediatamente perché sono contro tutte le indicazioni degli scienziati del clima: indirizzano l’Italia verso un futuro fossile, un paese sempre più fragile proprio a causa di queste scelte sbagliate. Il nostro pensiero va alle popolazioni colpite dalla crisi climatica e ai nostri amici romagnoli della Campagna Per il Clima Fuori dal Fossile che stanno vivendo l’incubo dell’alluvione dopo aver manifestato contro le opere fossili proprio a Ravenna lo scorso 6 maggio. È sconcertante che davanti a questo ennesimo dramma, che segue in meno di un anno quelli della Marmolada, di Ischia e delle Marche, non vi sia un immediato e concreto ravvedimento operoso”.
Questo il deciso e diretto appello per un cambio di rotta promosso dal Coordinamento No Hub del Gas.