03 Luglio 2025 - 09:34:16
di Martina Colabianchi
Altra tegola ieri pomeriggio, poco prima delle 18.00, sull’agricoltura marsicana.
Il Fucino, ed in particolare i territori tra Pescina e San Benedetto dei Marsi, ha subito una violenta grandinata che, secondo alcuni testimoni, ha assunto le fattezze di un “mini tornado” distruggendo campi di mais, cipolle, carote e altri ortaggi defogliandoli tutti e non rendendoli, quindi, idonei ad essere commercializzati.
Poco dopo, il maltempo si è spostato nella zona di Trasacco (zona Telespazio) con ulteriori danni.
Coldiretti Abruzzo si appella alla Regione per il riconoscimento dello stato di calamità.
Stamattina all’alba, una delegazione del sindacato di categoria si è recata nei territori colpiti dal forte maltempo, ed è iniziata subito la constatazione dei danni ingenti: a quanto rilevato in prima battuta, si aggiungono le piante di patate, il cui raccolto settembrino risulta compromesso principalmente per la varietà Agria.
«Per le patate in particolare, ma non solo, si teme la cosiddetta asfissia radicale per effetti dell’eccesso di acqua che, al momento, ristagna ancora e che non consentirà una giusta respirazione della stessa pianta – dice Alfonso Raffaele, presidente di Coldiretti Pescara – Lo scenario che si palesa questa mattina è drammatico. E’ impressionante constatare la forza che in pochi minuti si è riversata sul territorio al punto da aver spostato i tubi per l’irrigazione. Chiediamo alla Regione di attivare la procedura per il riconoscimento dello stato di calamità».
Ma oltre alle patate, i danni riguardano anche le cipolle, le carote, i finocchi e le insalate varie. «In questo territorio la maggior parte delle aziende hanno la quasi totalità delle loro consistenze aziendali. Il che significa che non hanno la possibilità di poter sperare di raccogliere da altri territori del Fucino non colpiti – dice Domenico Roselli, direttore Coldiretti L’Aquila -. È amaro dover constatare come l’assenza di un serio approccio da parte del mercato assicurativo per il Fucino non abbia messo nelle condizioni gli imprenditori agricoli di potersi avvicinare alla tutela del loro reddito attraverso polizze specifiche».