08 Luglio 2025 - 10:37:48
di Redazione
Alcuni degli appartamenti dei Progetti Case e Map saranno destinati, a prezzi calmierati, agli studenti fuori sede dell’Università dell’Aquila residenti nei territori del Cratere sismico 2009 e 2016.
Lo stabilisce una convenzione quadro tra il Comune dell’Aquila e i Comuni del Cratere, approvata con delibera di Giunta n. 295 dello scorso 20 giugno.
Gli studenti che si siano distinti per particolari note di merito e che abbiano determinati requisiti
reddituali, iscritti a Univaq potranno, pertanto, beneficiare del compendio immobiliare cittadino realizzato per l’emergenza abitativa dell’immediato dopo sisma.
I beneficiari degli alloggi saranno selezionati dal Comune firmatario sulla base di criteri di merito scolastico-accademico e dovranno avere, come si legge nella delibera, «cittadinanza italiana o di uno Stato appartenente all’Unione Europea o di uno Stato non appartenente all’Unione Europea purché in presenza di permesso di soggiorno valido; residenza nel territorio del Comune firmatario da almeno sei mesi; non titolarità in via esclusiva, in capo richiedente e ai componenti del nucleo familiare, del diritto di proprietà o di altro diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, su alloggi siti nel Comune dell’Aquila e/o nei Comuni dell’ambito di mobilità; essere iscritti/immatricolati all’Università degli Studi dell’Aquila; valore del reddito annuo complessivo lordo del nucleo familiare cui appartiene l’istante non superiore a una determinata soglia massima, che sarà oggetto di apposita individuazione da parte del Comune stipulante».
«E’ volontà dell’amministrazione comunale – si legge ancora – in linea di coerenza con gli
obiettivi programmatici richiamati, continuare a promuovere politiche di favore per il diritto allo
studio e l’inclusione sociale degli studenti fuori sede».
Tra gli obiettivi, «rafforzare la coesione territoriale, la resilienza sociale e la valorizzazione del capitale umano locale», dal momento che «numerose famiglie residenti nei comuni del Cratere si trovano, tuttavia, ad oggi, ancora in condizioni di fragilità socioeconomica o devono sostenere oneri rilevanti per l’accesso a servizi fondamentali, come l’istruzione universitaria».
«La diffusione della cultura – si legge infine nella delibera – intesa in tutte le sue componenti, se attuata
attraverso la valorizzazione dei beni e la gestione degli spazi disponibili, rappresenta certamente un
momento di crescita collettiva e uno strumento di sviluppo del territorio, ancor più alla luce della
peculiare situazione emergenziale determinatasi a seguito degli eventi sismici che si sono in passato
verificati».