12 Luglio 2025 - 10:35:02

di Redazione

«L’impegno massimo del Partito democratico nazionale a tenere accesa la luce sulla ricostruzione del cratere 2009, vigilando sull’operato del governo e assicurando l’impegno dei parlamentari dem affinché vengano assicurate le risorse necessarie».

Ad assumerlo la presidente del gruppo Pd alla Camera dei Deputati Chiara Braga che nei giorni scorsi all’Aquila ha presenziato con il deputato Augusto Curti, responsabile ricostruzione dem, al partecipatissimo incontro pubblico organizzato dal Pd cittadino nella Sala Vetrata dell’Emicilo e moderato da Giustino Parisse.

«Abbiamo denunciato una verità che fa male – le parole del senatore Michele Fina, tesoriere nazionale dem – il governo Meloni è il primo dal 2009 a non aver stanziato nemmeno un euro per la ricostruzione. Senza almeno 600 milioni di euro, nel 2026 si rischia lo stallo. Il sindaco Biondi, però, invece di affrontare i problemi preferisce fare il ‘picchiatore verbale’. Serve serietà, non comizi. Serve governo, non propaganda».

A fare il punto della situazione è stato il sindaco di Pizzoli Gianni Anastasio, coordinatore dei sindaci del cratere: «Servono ancora 4 miliardi per completare i processi di ricostruzione; attualmente, 1,2 miliardi sono impegnati a valere sulle annualità 2027-2035. Altri 745 milioni sono disponibili in cassa, residuo dell’ultimo stanziamento assicurato dal governo giallorossso guidato da Giuseppe Conte: risorse che serviranno a coprire il tiraggio del 2025. Servono dunque 600 milioni di euro per il 2026, stante il fatto che è stata negata la possibilità di una anticipazione rispetto alle risorse spalmate sugli anni a venire: se i fondi non saranno stanziati per tempo, rischiamo davvero lo stop alla ricostruzione. Ad oggi, non c’è alcuna certezza sebbene abbiamo lanciato l’allarme un anno fa».

Così come restano congelati i fondi del 4% a valere sulle risorse per la ricostruzione, 110 milioni di euro che il sindaco dell’Aquila vorrebbe suddividere garantendosi l’80% dei fondi e lasciando solo il 20% ai 56 comuni del cratere. «Evidente la volontà di continuare a garantirsi una sorta di bancomat elettorale: altro che sviluppo economico e sociale, Biondi sta usando le risorse per eventi, concerti, piazzette e pavimentazioni», l’affondo di Stefania Pezzopane, già responsabile nazionale Pd per la ricostruzione.

Ricostruendo il lavoro messo in campo dalla comunità democratica, dalle primissime ore del post terremoto, Pezzopane ha ribadito «il mal governo dea destra, a tutti i livelli, che non ha saputo garantire risorse, innovare le norme, accelerare la ricostruzione pubblica ancora al palo, limitandosi a prorogare norme approvate dai precedenti governi con l’incessante lavoro del Pd. E anzi, sta smontando anche il meccanismo del superbonus che è fondamentale per dare una spinta alla ricostruzione»

Sulla stessa lunghezza d’onda Giovanni Legnini, già commissario per il cratere 2009, che ha lanciato l’allarme sul rischio che la coda della ricostruzione possa trascinarsi per anni.

«Manca un progetto, una idea di città – le parole accorate dell’ex sindaco Massimo Cialente quando finiranno le risorse, che cosa ne sarà dell’Aquila? Su quali assicurazioni strategici si intende intervenire, e come?».

Su questo, l’impegno del Pd locale che, per voce dei segretari provinciale e cittadino, Stefano Albano e Nello Avellani, hanno assicurato che, nei prossimi mesi, i dem saranno impegnati ad aprire un confronto pubblico con le cittadine e i cittadini per elaborare insieme un nuovo piano strategico per il territorio.

Intanto, la battaglia per i fondi impegnerà la comunità dem, dal livello locale a quello nazionale, fino a che non si saranno ottenute le risposte attese.