13 Luglio 2025 - 15:13:22

di Martina Colabianchi

«Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, nel rispondere al Partito Democratico, alza polvere per buttarla in caciara in generale, ma nella sostanza conferma quanto denunciato dal Pd in occasione del convegno sullo stato della ricostruzione che si è tenuto il 10 luglio: ossia che per il prossimo anno, il 2026, le risorse per la ricostruzione mancano e dovranno essere individuate nella legge di Stabilità, esattamente come ha ben spiegato Gianni Anastasio, coordinatore dei sindaci del cratere sismico e sindaco del Comune di Pizzoli».

Non si placa l’acceso dibattito politico sulla ricostruzione post-sisma dell’Aquila, dopo l’evento a questo dedicato dal Partito Democratico e la replica del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi. A rispondere “per le rime”, adesso, è l’ex assessore alla Ricostruzione del Comune dell’Aquila Pietro di Stefano.

«Biondi resuscita anche, come spesso fa quando non sa cavarsi d’impaccio, situazioni del passato, ma anche qui non fa che confermare le dichiarazioni del Partito Democratico: all’epoca i fondi c’erano eccome e il dovere delle amministrazioni era di spenderli – prosegue -. Il sindaco cita, poi, il Governo Renzi, ma evita di dire che proprio quel Governo garantì la ricostruzione, grazie allo stanziamento di 5,2 miliardi dovuto alla programmazione che fece il Comune dell’Aquila, del quale io ero assessore alla Ricostruzione, per gli interventi post-sisma. Risorse economiche che, grazie al lavoro fatto dalla lungimirante amministrazione Cialente, potettero usare tutti i Comuni del cratere sismico, compreso Villa Sant’Angelo, di cui il buon Biondi era sindaco. Lui, però, non alzò nemmeno un dito per lavorare alla programmazione della spesa, semplicemente si ritrovò il piatto pronto sotto al naso».

«Invece di gettare fumo negli occhi dei cittadini e delle cittadine con le sue tante parole caotiche, Biondi dovrebbe invece rispondere sullo stato in cui versa la città, dove la ricostruzione privata langue e va avanti con evidenti buchi neri, mentre la ricostruzione pubblica è completamente ferma. Su tutto ciò Biondi non dice una parola, come non parla dei tanti milioni che tiene fermi per le opere pubbliche strategiche per il Comune», conclude Di Stefano.