17 Luglio 2025 - 11:03:19
di Angelo Liberatore
L’Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani sta girando tutto il Paese per presentare il suo rapporto “Montagne Italia 2025“.
Con l’occasione, Uncem e portatori d’interesse locali vanno pure ad approfondire le dinamiche socioeconomiche che caratterizzano i diversi territori.
L’ultima tappa, in ordine di tempo, è stata a Navelli in provincia dell’Aquila.
Con il presidente nazionale Uncem, Marco Bussone, a snocciolare cifre e dati che disegnano anzitutto il quadro di un Abruzzo che, a livello di saldo migratorio, riesce a tenere botta.
«Abbiamo ancora un dato di saldo migratorio, cioè il rapporto fra chi esce e chi entra nell’Appennino, che è leggermente negativo, ma che sta migliorando ed è migliorato negli ultimi anni. Dobbiamo lavorare per portarlo in un fattore positivo e, dunque, come in altre parti dell’Appennino del nord, Emilia Romagna e Toscana, dire che qui si torna a vivere perché così già è. Su questo dobbiamo lavorare come enti, Comuni ed istituzioni per delle politiche durature».
Nel corso dell’incontro per presentare il rapporto “Montagne Italia 2025”, ospitato nella sede municipale navellese, il sindaco Paolo Federico ha spinto forte su due parole chiave (“risorse e servizi”) che sarebbero architrave per garantire un futuro attrattivo ai piccoli centri abitati.
Una suggestione raccolta ed ampliata dal presidente nazionale Uncem Marco Bussone, che ha individuato senza esitazione quelli che dovrebbero essere i tre settori prioritari d’intervento.
«Tre grandi questioni. La scuola, da rafforzare, probabilmente anche ripensando l’organizzazione dei plessi nei singoli Comuni. Questo lo devono fare i sindaci trovando soluzioni. La sanità, con medici di base che arrivano, e ci sono gli incentivi anche nel decreto che il ministro Calderoli sta approvando al Senato, ed infine i trasporti. Su questi dobbiamo immaginare un percorso diverso dal passato: treni, pullman, ma anche trasporti a chiamata per tutte le età e i bisogni».
Sul tavolo anche il tema del rafforzamento dei sistemi di governance del territorio.
Fondamentale sarebbe andare nella direzione di una collaborazione stretta tra Enti, condizione fondamentale per affrontare al meglio e con successo le sfide della contemporaneità.
«Noi diciamo che con il “noi” i Comuni si salvano. Questo vuol dire che dobbiamo rafforzare le reti che esistono, penso ai contratti di fiume, agli enti parco, alle unioni montane di Comuni che devono essere rafforzate. Questa Regione ha fatto molto, può fare ancora di più un percorso di Appennino unito, dove i Comuni del “noi” vincono».