24 Luglio 2025 - 10:38:04
di Tommaso Cotellessa
Negli ultimi giorni l’amministrazione comunale ha annunciato importanti investimenti relativi alla riqualificazioni di numerose aree; e se da un lato è vero e sacro santo che all’interno di una città interventi di tal sorta sono necessari ed indispensabili per garantire il benessere del territorio e l’erogazione di servizi, è pur vero che ogni cambiamento, ogni intervento, generando una mutazione del territorio e dell’abitato, comporta un importante cambiamento per la vita delle cittadine e dei cittadini.
Ogni intervento necessità sempre una gravosa assunzione si responsabilità, per questo dovrebbe rientrare all’interno di una visione di ampio respiro sul futuro di un territorio, e perché no, in un processo partecipativo che coinvolga residenti e cittadini, ovvero i fruitori di ogni intervento.
Fra gli ultimi interventi annunciati ce n’è uno in particolare che ha spinto l’ex consigliere comunale Antonio Nardantonio a riprendere la parola e intervenire all’interno del dibattito pubblico proprio per chiedere chiarimenti sulla natura di questa operazione e sulle prospettive che l’amministrazione ha intenzione di aprire.
Al centro dell’intervento di Nardantonio figura l’investimento di oltre 1 milione di euro per la ristrutturazione della delegazione comunale di Preturo, a cui si aggiungono altri 370 mila euro per il miglioramento sismico dell’edificio. Uno stanziamento di risorse che lo stesso Nardantonio definisce consistenti e proprio perciò inducono ad un interrogativo: quale idea di sviluppo si ha per Preturo?
L’ex consigliere comunale fa infatti notare che la delegazione comunale, protagonista dell’intervento, è stata chiusa solamente pochi anni fa, viene con ciò da chiedersi come mai si scelga di riaprire ciò che in precedenza si era chiuso. L’interrogativo suona come una richiesta di chiarimenti che non si limita al singolo intervento, ma che ambisce piuttosto a ottenere delucidazioni sulla visione strategica che dovrebbe sottendere interventi di questo genere.
Per l’amministratore locale il territorio aquilano avrebbe bisogno di un’ampia e seria discussione volta alla rivalutazione dei servizi decentrati, «le delegazioni comunali – si legge nella nota – sono fondamentali per garantire prossimità amministrativa in un territorio vasto e complesso come quello dell’Aquila».
Tuttavia per Nardantonio stesso, l’approccio dell’attuale amministrazione appare contraddittorio: prima si smantella la rete, lasciando attive solo le sedi di Sassa e Paganica, poi si investono cifre rilevanti su alcuni edifici, senza spiegare con quale progetto di lungo periodo e senza assicurare equità territoriale tra le frazioni.
In riferimento al caso specifico di Preturo, sotto il vaglio di Narsantonio finisce anche la realizzazione del campo di padel inserito nell’ex area scolastica, annunciato trionfalmente con un intervento di altri 470mila euro. Qui il tono l’ex consigliere si fa più stringente:
«Se è vero che lo sport è strumento di aggregazione e vitalità sociale, è altrettanto vero che la frazione ha oggi 64 iscritti nelle scuole, ma non dispone di una palestra agibile. È lecito domandarsi: con 470 mila euro non sarebbe stato più utile costruire una palestra scolastica piuttosto che un impianto sportivo privato come il padel, che per definizione risponde a logiche molto diverse da quelle dell’inclusione scolastica?».
Da Preturo è però possibile anche allargare lo sguardo per azzardare una riflessione che non riguardi esclusivamente la singola frazione.
Una bella città, rinnovata e riqualificata è interesse di tutte e tutti, e su questo non c’è alcun dubbio. Viene però da chiedersi se non sia utile un maggior coinvolgimento nella stesura programmatica degli interventi; un processo partecipativo che consenta di rendere le aree della città non solo belle e nuove ma anche vissute, abitate, volute e attese.
Magari si perderà l’effetto sorpresa e la reazione mozzafiato di un intervento scoperto nel giorno dell’inaugurazione, ma è pur vero che piazze, frazioni e luoghi pensati assieme ad una comunità intera, assumono una bellezza difficile da raggiungere con altre modalità. Si tratta di quella bellezza che deriva dall’impegno comune e dal sentire davvero proprio ogni angolo della propria città.