24 Luglio 2025 - 17:33:30

di Martina Colabianchi

«Attendo con fiducia il momento in cui LFoundry smetterà di prendere in giro l’Italia, l’Abruzzo, la Marsica e soprattutto le 1300 lavoratrici e lavoratori che da mesi vivono nell’incertezza. Oggi, ancora una volta, durante l’incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy alla presenza della sottosegretaria Fausta Bergamotto, delle rappresentanze sindacali, dell’assessore regionale Magnacca del sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio, l’azienda non ha presentato né un piano industriale, né un progetto serio per il futuro, né tantomeno un impegno concreto per il mantenimento dei livelli occupazionali».

Così, in una nota, il senatore del Partito Democratico Michele Fina al termine del tavolo convocato al Ministero dello Sviluppo Economico dedicato al tema relativo alla situazione dello stabilimento LFoundry di Avezzano, la cui vita futura dei lavoratori è contrassegnata da una profonda incertezza.

«Da parte dell’azienda continuano ad arrivare solo lamentele, richieste di aiuti pubblici senza alcuna reale trasparenza – prosegue Fina -. È evidente che le istituzioni debbano fare la propria parte, ed io mi associo a questa richiesta, a partire dalla Regione Abruzzo che deve rispettare l’impegno assunto per l’attivazione dei percorsi di formazione e upskilling, anche ai fini di integrazione al reddito di lavoratrici e lavoratori. Ma è altrettanto evidente che l’aiuto può arrivare solo a fronte di un comportamento chiaro, leale, e rispettoso delle regole. È una questione di legalità, lealtà e soprattutto di rispetto per il nostro Paese e per il nostro territorio».

Nei mesi scorsi, come ricordato dal senatore, l’azienda aveva annunciato l’interruzione di 130 contratti di somministrazione. Scenario che i lavoratori sono riusciti a scongiurare grazie ad una forte mobilitazione. «Tuttavia, – prosegue Fina – si è fatto ricorso ad ammortizzatori sociali che pesano sulle spalle dei lavoratori e della collettività. Non è accettabile che, a fronte di un beneficio economico ottenuto attraverso il sostegno pubblico, l’azienda continui a mantenere un atteggiamento reticente».

«Bene ha fatto la sottosegretaria Bergamotto a mantenere l’impegno e a confermare l’incontro di oggi. Ora però serve concretezza: chiedo anche io di riconvocare urgentemente il tavolo, pretendendo dall’azienda la massima trasparenza e chiarezza. Solo così sarà possibile attivare ogni strumento utile a sostegno del lavoro e della produzione. Diversamente, sarà necessario prendere atto dell’atteggiamento dilatorio di LFoundry e avviare altri percorsi, che devono avere come unico e irrinunciabile obiettivo la salvaguardia dei posti di lavoro e il futuro industriale del territorio marsicano», conclude.

La posizione dei sindacati

Dura la reazione dei sindacati Fim, Fiom, Uil e Rsu a margine dell’incontro.

«Deludendo ogni aspettativa, nulla di nuovo è stato portato sul tavolo dai vertici aziendali se non un resoconto di quanto messo in atto finora per accompagnare una richiesta di finanziamenti pubblici al fine di abbattere i costi di produzione. Di fatto è stato riformulato il medesimo piano già illustrato nell’incontro del 24/10/2024 senza spiegare come salvaguardare l’occupazione e ripristinare il reddito dei lavoratori penalizzati dal CDS – nulla altresì è stato dettagliato in merito alla sostenibilità industriale del sito. FIM FIOM UILM e RSU hanno incalzato l’azienda ribadendo la fortissima preoccupazione per il futuro dello stabilimento e si sono dichiarati assolutamente contrariati di fronte alle dichiarazioni dell’azienda. Alla durissima replica delle rappresentanze sindacali è seguito il disappunto delle istituzioni presenti al tavolo, accompagnato comunque dalla disponibilità a supportare ogni sforzo per la salvaguardia dello stabilimento, non escludendo l’utilizzo di nessuno strumento a disposizione del governo. Tantissime sono state le domande che sono emerse nel corso dell’incontro ma, tra lo stupore generale, l’azienda ha scelto di non rispondere prendendo tempo. La rappresentanza del governo, nella persona della sottosegretaria dott.ssa F. Bergamotto, ha con decisione ricordato come l’articolo 41 della costituzione preveda esplicitamente l’utilità sociale dell’impresa privata e come, se necessario, possa essere indirizzata e coordinata a tale scopo. Il ministero ha ritenuto necessario prevedere un ulteriore incontro di verifica entro e non oltre metà ottobre chiedendo con determinazione alla direzione aziendale di presentare un piano credibile, trasparente e rispettoso dei lavoratori, del sindacato, del territorio e delle istituzioni. Resta altissima la preoccupazione delle parti sociali sulla situazione aziendale».