28 Luglio 2025 - 16:20:47
di Martina Colabianchi
È ancora emergenza incendi in Abruzzo.
Ad essere interessata è stata oggi, all’ora di pranzo, la riserva naturale del Borsacchio, nel Comune di Roseto. Le fiamme si sono sviluppate al confine dell’area protetta nella parte costiera a nord, verso Cologna, distruggendo circa due ettari di vegetazione retrodunale, lambendo la linea di costa e arrivando a sfiorare le delimitazioni dei nidi di fratino, una delle specie simbolo della riserva.
L’incendio si è sviluppato in una zona molto frequentata, e le cause sono ancora in fase di accertamento.
Complice un forte vento, il fuoco si è propagato rapidamente verso sud, bruciando l’intera area retrodunale fino a circa 600-700 metri dal punto d’innesco, nei pressi della nota “casa verde” abbandonata sul mare.
Fortunatamente, grazie al pronto intervento di vigili del fuoco e Protezione Civile, si è riusciti ad arginare le fiamme evitando danni ancora più gravi.
Tuttavia c’è poco da gioire: ciò che rimane è terra bruciata, e ci vorrà tempo prima che la natura possa riprendersi.

Il drammatico episodio ha riacceso ancora una volta la polemica mai sopita tra attivisti e Regione Abruzzo, dal fatidico emendamento alla legge di bilancio regionale 2024 con cui si voleva tagliare il 98% della riserva, portandola dagli originari 1.148 ettari a soli 24. Decisione poi stoppata dal Ministero dell’Ambiente.
«Si tratta del terzo incendio in tre anni nella riserva – spiega Mario Borgatti delle Guide del Borsacchio -. Una drammatica ripetizione che evidenzia una verità che denunciamo da tempo. L’area protetta non è gestita, pianificata né amministrata e il PAN è de facto decaduto dopo la scelta impropria della Regione di Cancellare il 98% della riserva per poi essere stoppata dal ministero dell’Ambiente per l’impropria procedura attuate. Da vent’anni si attende ed ora è ancora tutto più confuso. La Regione ha aggravato i problemi e aumentato l’immobilismo sul territorio. Bloccando tutto. Senza governance, senza gestione e senza regole, il patrimonio naturalistico della Riserva è ogni giorno più esposto a pericoli evitabili. E gli incendi, come quello odierno, ne sono la diretta conseguenza».
Le Guide chiedono, quindi, «con urgenza l’avvio immediato di un Piano di Gestione attivo ripristinando i confini ed attuare il PAN adottato dal comune in accordo con le voci del territorio. Dando risorse e non tagli alle aree protette. Servono strumenti e responsabilità chiare, affinché la Riserva possa finalmente essere protetta, valorizzata e difesa, come merita e come previsto dalla legge».