Paolucci e Marinelli su dazi: "L’Abruzzo sarà fra le regioni più danneggiate, la regione si attivi e non minimizzi la situazione"
07 Agosto 2025 - 11:48:12
dei dazi USA. Non lo diciamo noi, ma un’analisi dettagliata della CNA
nazionale, che fotografa con chiarezza la gravità della situazione: ben
il 17,1% delle esportazioni abruzzesi è diretta al mercato americano,
per un valore di oltre 1,6 miliardi di euro, una quota che ci mette in
cima alla classifica nazionale per esposizione relativa ai dazi.
Farmaceutica, meccanica, componentistica, alimentare, vino e pasta: il
cuore della nostra economia, dalla Val di Sangro fino alle colline del
vino, è sotto scacco. E non ci risulta che ci sia una strategia
regionale, né un’azione coordinata con il Governo, per evitare che tutto
questo si traduca in perdita di commesse, lavoro e sviluppo per
centinaia di aziende e lavoratori abruzzesi”, denunciano il segretario
regionale PD Daniele Marinelli e il capogruppo PD in Consiglio regionale
Silvio Paolucci.
“È inaccettabile che in questa fase, nonostante il peso della decisione
trumpiana, l’Abruzzo resti muto e fermo di fronte a dazi che potrebbero
anche peggiorare in base agli umori di Trump, come la cronaca ci
riferisce – sottolineano – . Noi fermi in attesa delle percentuali,
mentre le altre regioni si muovono. Misure che colpiscono l’intera
regione e, come detto, alcuni settori chiavi come pure il farmaceutico.
È tempo di azioni e non di rassicurazioni di fronte a un quadro così
drammatico, come stanno facendo Marsilio e la Magnacca, portati a
minimizzare i danni come linea politica a prescindere, piuttosto che a
condividere con la filiera di Governo soluzioni o, quantomeno,
strategie. Svalutare gli effetti non solo è stupido, come ha dimostrato
la linea comunicativa adottata sul deficit monstre della sanità, ma è
doppiamente dannoso, perché non prepara la nostra economia ad accusare
il colpo, quando arriverà, anche se, ancora una volta, l’appello e il
monito è costretto ad arrivare proprio dal comparto economico a causa
dell’inerzia istituzionale. Serve con urgenza un tavolo di monitoraggio
permanente, promosso dalla Regione e condiviso con tutte le
rappresentanze di categoria, le imprese e i territori. Bisogna chiedere
al Governo una linea di difesa per i settori strategici e misure di
supporto per le imprese più esposte. Non basta aspettare “maggiori
entrate” come si dice nell’assestamento di bilancio: qui servono atti
concreti e risorse per difendere il nostro export e l’intera filiera
produttiva. Quello che sta accadendo non è un’emergenza improvvisa: era
annunciata da settimane. Eppure, dal governo regionale tutto tace.
L’Abruzzo non può permettersi questo silenzio e, dopo tasse, tagli di
prestazioni e servizi, anche quest’altra batosta che ci colpisce
doppiamente, come imprese e anche come identità economica: non reagire
adesso significa arrendersi al declino. Chiediamo che in tempi
strettissimi il presidente Marsilio convochi un confronto istituzionale
con tutti gli attori economici, per costruire un fronte comune a difesa
del nostro made in Abruzzo”.