Interpellanza legge 194: Pd Abruzzo, GD, Gruppo Pd e Donne Dem: "Necessario sapere a che punto siamo"
09 Agosto 2025 - 18:22:36
azioni volte a migliorare le condizioni di salute e di sicurezza delle
donne, sia sul tema dei diritti sanciti dalla legge 194 in materia di
interruzione volontaria di gravidanza, sia sulla sua piena
applicabilità. Il governo regionale non brilla nel riconoscimento dei
contenuti, seguendo la linea della destra nazionale e trascurando
l’importanza che questo testo ha per l’autodeterminazione delle donne”,
dichiarano in una nota congiunta PD regionale, Giovani Democratici,
Conferenza delle Donne Dem e Gruppo PD in Consiglio regionale che
annunciano la presentazione di un’interpellanza per fotografare
l’attuale situazione in Abruzzo, richiedendo dati aggiornati e
trasparenti.
“Gli ultimi disponibili – spiegano – risalgono al 2022 e collocano
l’Abruzzo tra le regioni con informazione mancante sull’IVG superiore al
valore soglia del 5%. Secondo le rilevazioni ufficiali, tra il 75% e il
90% dei ginecologi abruzzesi è obiettore di coscienza, con punte vicine
al 100% nella ASL di Chieti. Questo impedisce di fatto alle donne di
esercitare il diritto riconosciuto dalla legge, costringendole a
percorsi a ostacoli inaccettabili. È grave che, nonostante l’obbligo
previsto dalla 194, non siano disponibili dati aggiornati sul numero di
strutture abilitate, sulla distribuzione dei consultori familiari
pubblici e sul volume di IVG effettuate in Abruzzo. Negare questi dati
significa negare la possibilità alle cittadine e ai cittadini di
conoscere lo stato di attuazione dei propri diritti. Nell’interpellanza,
oltre alla richiesta di dati completi e aggiornati, si chiede anche
un’informativa sulla possibilità di accesso all’IVG farmacologica e un
chiarimento sull’applicazione della circolare regionale del febbraio
2021, firmata dall’assessora Verì e dal direttore D’Amario, che
raccomanda la somministrazione della RU486 preferibilmente in ospedale,
in contrasto con le linee guida nazionali che prevedono il ricorso anche
in ambito consultoriale. I consultori familiari – ricordano – sono
strutture fondamentali per la tutela della salute delle donne e per
garantire un accesso gratuito, continuo e integrato all’IVG e alla
salute sessuale e riproduttiva. Nel cinquantesimo anniversario della
loro istituzione, chiediamo che la Regione investa sulla loro piena
funzionalità e rimuova ogni ostacolo che limiti l’applicazione della
legge 194. La politica ha il dovere di fotografare la reale situazione e
garantire che ogni donna possa esercitare i propri diritti senza
barriere o ritardi”.