17 Agosto 2025 - 16:01:51

di Martina Colabianchi

Daniele Marinelli, Stefano Albano ed Anna Paolini, rispettivamente segretario regionale, segretario della Provincia dell’Aquila e segretaria di Avezzano del Partito Democratico, tornano sulla chiusura notturna dei pronto soccorso di Pescina e Tagliacozzo.

A luglio, il Pd locale aveva organizzato una manifestazione di piazza per dire “no” alla chiusura a vantaggio del pronto soccorso di Avezzano, conclusasi con la raccolta di 800 firme.

«Il Pd è per il pieno potenziamento del Pronto Soccorso e dell’ospedale di Avezzano, nonché della sanità territoriale. La scelta delle chiusure notturne di Pescina e Tagliacozzo del resto non sono frutto di un piano di efficientamento dei costi e di razionalizzazione dei servizi, ma risponde solo all’esigenza di mettere una toppa ai debiti prodotti nella sanità da sei anni e mezzo di governo di destra – scrivono gli esponenti Dem in una nota -. Riteniamo che con una corretta gestione delle risorse pubbliche, magari evitando di sperperarle come con la legge mancia o il Napoli Calcio,  si potrebbero garantire sia l’apertura notturna dei presidi e sia il potenziamento del Pronto Soccorso di Avezzano. Grave, poi, che il centrodestra metta i territori uno contro l’altro, rinunciando a quella che è e resta la vera sfida:  il potenziamento della sanità tutta e non la decurtazione di servizi e presidi a danno dei territori».

«Un no netto e convinto, espresso in più occasioni e che evidenzia la responsabilità di Marsilio e la Verì sulla mancata governance di un comparto che, seppur sensibile, viene ignorato dal governo regionale – ribadiscono – . Quello che sta accadendo a Pescina e Tagliacozzo è la conseguenza dell’incapacità di governare il deficit della sanità: oltre ai conti in rosso, alle tasse e all’incertezza per il futuro, anche lo sfregio a un’area che è interna e che a fatica riesce ad assicurare i parametri per l’emergenza-urgenza, per di più a vantaggio di un comprensorio fratello, come se fosse possibile fare sanità di serie A e di serie B a pochi chilometri di distanza. L’Abruzzo ha bisogno di una sanità che funzioni, non di un governo che scompensa i servizi perché non sa come colmare i debiti prodotti in sei anni e mezzo di governo di destra».