23 Agosto 2025 - 17:57:51
di Vanni Biordi
Un pomeriggio di paura, quello di oggi, sull’autostrada A24, al chilometro 50,61, nel tratto aquilano tra Carsoli e Vicovaro, quando un donna originaria di Sulmona, alla guida di una Fiat 500 ha improvvisamente perso il controllo della vettura, sbandando e schiantandosi contro il muro laterale prima di ribaltarsi al centro della carreggiata.
L’episodio, avvenuto in direzione Roma durante un flusso intenso di traffico, ha innescato una serie di tamponamenti a catena tra le auto che seguivano, trasformando un banale viaggio in un incubo collettivo. Fortunatamente, la prontezza di riflessi degli altri automobilisti ha permesso di arrestare la marcia in tempo, scongiurando quella che poteva diventare una tragedia di proporzioni ben maggiori.
Secondo le prime ricostruzioni, basate su testimonianze oculari e sui rilievi in corso da parte delle autorità, il veicolo guidato dalla donna, che era sola in auto, ha iniziato a sbandare per cause ancora da accertare: forse un malore, un guasto meccanico o, come troppo spesso accade, una distrazione fatale. Le auto immediatamente dietro hanno frenato bruscamente per evitare l’impatto, ma questo ha provocato un effetto domino: collisioni multiple che hanno coinvolto diverse vetture.
Il risultato? Un blocco totale della circolazione, con code che si sono estese per oltre dieci chilometri, paralizzando l’intero asse viario verso la Capitale.
Sul posto sono intervenuti tempestivamente i soccorsi che hanno prestato le prime cure alla conducente del veicolo, che ha riportato diverse fratture tanto da dover essere operata con urgenza dopo il trasporto il elisoccorso in un ospedale romano.
Sul posto anche la sottosezione della Polizia stradale dell’Aquila.
Le operazioni, però, hanno richiesto ore, lasciando centinaia di persone intrappolate in un ingorgo che ha messo a dura prova la pazienza e la resistenza di tutti.
Un incidente che poteva essere evitato? Analizzando l’accaduto, emerge un quadro tipico di incidenti stradali e autostradali in Abruzzo. Un momento di instabilità iniziale che si propaga rapidamente in un contesto di alta densità veicolare. Le cause precise sono ancora sotto indagine, potrebbe trattarsi di un problema tecnico, come un pneumatico scoppiato o un’avaria al sistema frenante, o di fattori umani come stanchezza o imprudenza.
Quel che è certo è che la dinamica descritta, con lo sbandamento e l’impatto contro il guardrail, richiama scenari comuni su tratti autostradali come l’A24, noti per curve insidiose e un traffico spesso congestionato, soprattutto nei fine settimana estivi quando migliaia di romani rientrano dalle vacanze in Abruzzo o dalle zone montane.
La prontezza delle auto successive ha evitato il peggio, ma l’episodio solleva interrogativi su quanto sia fragile l’equilibrio in autostrada: bastano pochi secondi di disattenzione per scatenare il caos. L’A24, denominata “Strada dei Parchi”, è un’arteria vitale che collega l’Abruzzo con Roma, percorsa quotidianamente da pendolari, turisti e mezzi pesanti. In questo periodo dell’anno, con il rientro dalle ferie agostane, il volume di traffico raggiunge picchi estremi, aumentando esponenzialmente il rischio di incidenti. Secondo dati storici dell’Autostrade per l’Italia, tratti come quello tra Carsoli e Vicovaro sono tra i più incidentati del Paese, con un’incidenza di collisioni a catena dovuta a velocità elevate e scarsa manutenzione in alcuni segmenti.
L’Italia registra oltre 3.000 morti stradali all’anno, secondo i dati ISTAT relativi al 2024, con le autostrade che contribuiscono per il 15%: un’emergenza che richiede investimenti in infrastrutture, come barriere più resistenti o sistemi di monitoraggio intelligente, ma che spesso si scontra con ritardi burocratici e fondi insufficienti.
Le leggi ci sono ma se le autorità non fanno controlli, o non abbastanza, è tutto inutile. Ognuno di noi ha il dovere di guidare con responsabilità. Altrimenti, continueremo a contare morti, feriti e code infinite, pagando il prezzo dell’idiozia altrui.