02 Settembre 2025 - 10:18:38
di Redazione
Una parte della rappresentanza della polizia locale prende le distanze dallo stato di agitazione proclamato ieri dal Csa Ral, Coordinamento provinciale L’Aquila che ha chiesto al prefetto un incontro urgente.
Alla base della mobilitazione, in primo luogo, la richiesta della nomina immediata di un dirigente-comandante, come previsto dalla legge quadro 65/1986 e ribadito dal Consiglio di Stato, il secondo nodo è l’organizzazione interna: il sindacato infatti chiede l’adeguamento del regolamento comunale alla normativa nazionale e regionale. Infine l’adeguamento delle indennità di funzione e di servizio esterno, oltre all’erogazione dei buoni pasto.
«In riferimento al comunicato stampa diramato dal Csa – scrive il rappresentante Rsu della polizia locale Andrea Antonetti – con il quale è stato proclamato lo stato di agitazione del personale della Polizia Locale dell’Aquila, in qualità di componente eletto della Rsu, intendo esprimere dissenso rispetto alla decisione assunta dalla organizzazione sindacale a seguito dell’assemblea sindacale tenutasi lo scorso 25 agosto. Tale decisione è stata formalizzata senza attendere una reale condivisione da parte di tutti gli agenti, procedendo in modo affrettato e senza un pieno coinvolgimento del personale. Pur nel rispetto delle opinioni espresse, il sottoscritto, in nome e per conto di tanti colleghi rappresentati, intende esprimere disappunto rispetto alla decisione assunta dal Csa, peraltro non preventivamente comunicata allo scrivente, ritenendo doveroso precisare che la scelta di avviare una mobilitazione di tale portata non è stata adeguatamente condivisa nè approvata. Tale dichiarazione viene resa a tutela della trasparenza, della correttezza e della rappresentatività del ruolo ricoperto».