04 Settembre 2025 - 16:00:26
di Martina Colabianchi
Il consigliere regionale Vincenzo Menna del gruppo Abruzzo Insieme, insieme al collega di gruppo Giovanni Cavallari e ad Alessio Monaco, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, ha presentato oggi in Consiglio regionale una mozione per chiedere che la Regione Abruzzo sospenda ogni rapporto istituzionale, commerciale e di cooperazione con lo Stato di Israele fino a quando non sarà ristabilito il rispetto del diritto internazionale e garantita la tutela della popolazione civile nella Striscia di Gaza.
La mozione di Abruzzo Insieme e Alleanza Verdi e Sinistra si somma alla risoluzione presentata, lo scorso 8 agosto, dai consiglieri pentastellati Erika Alessandrini e Francesco Taglieri.
La mozione chiede, inoltre alla Giunta regionale, di non avviare nuove relazioni istituzionali, accademiche e culturali con enti direttamente collegati al governo israeliano fino alla cessazione delle ostilità, di manifestare ufficialmente, tramite comunicato istituzionale e trasmissione al Governo italiano e al Ministero degli Esteri, la posizione del Consiglio regionale d’Abruzzo contro le violazioni del diritto internazionale e di promuovere iniziative di solidarietà e sostegno umanitario a favore della popolazione palestinese, attraverso collaborazioni con ONG e organizzazioni internazionali.
«Non è un atto contro un popolo – sottolinea il consigliere Vincenzo Menna – ma una presa di posizione netta contro un governo che, in questo momento, sta conducendo operazioni militari contrarie al diritto internazionale umanitario. L’Abruzzo non può restare in silenzio: deve dare un segnale di pace e di vicinanza ai civili che stanno soffrendo».
«Altre Regioni, come Puglia ed Emilia-Romagna, hanno già intrapreso questa strada – aggiunge Giovanni Cavallari –. Anche l’Abruzzo deve fare la propria parte, sospendendo i rapporti istituzionali e schierandosi dalla parte del diritto e della dignità umana».
«Il nostro obiettivo – evidenzia Alessio Monaco – è duplice: da un lato sospendere relazioni che oggi rischiano di legittimare un governo che viola il diritto internazionale, dall’altro promuovere azioni concrete di solidarietà verso la popolazione civile palestinese».