06 Settembre 2025 - 15:23:34

di Beatrice Tomassi

Mentre in Palestina continua la strage di civili, che ormai diversi studiosi definiscono apertamente un genocidio, e mentre la Global Sumud Flotilla è salpata per portare a Gaza cibo e medicinali sfidando i divieti israeliani, in Italia cresce la mobilitazione per chiedere protezione a questa missione umanitaria.

Anche L’Aquila risponde all’appello con un’iniziativa che unisce arte, memoria e impegno civile. Nella saletta della Cantina del Boss è stata inaugurata la mostra “Kufia – matite italiane per la Palestina”, un’esposizione di opere realizzate nel 1988 da artisti italiani per sostenere l’Intifada, la rivolta popolare pacifica dei palestinesi per i territori occupati. Disegni e tavole nate allora per finanziare la difesa legale dei palestinesi arrestati, tornano oggi a parlare con la stessa forza, a distanza di quasi quarant’anni.

«Questa mostra ci racconta che la storia della devastazione del popolo palestinese non nasce purtroppo dopo il 7 ottobre. Ci sono decenni e decenni di sacrificio, di tortura, di isolamento, di discriminazione e di lotta. – afferma Fulvio Angelini, coordinatore di ANPI Abruzzo – Oggi, 6 settembre, la Cgil organizza in tutta Italia dei presidi per sostenere la Global Sumud Flotilla, questa straordinaria missione umanitaria che cerca di portare cibo e medicine a Gaza. Nell’ambito di questa giornata abbiamo voluto esprimere questa solidarietà anche noi, sostenere questa missione affinché non venga boicottata, non venga bloccata, perché è una missione di pace, di umanità e di pietà verso una popolazione che sta morendo di fame e di sete».

La mostra, organizzata da Cgil, Anpi, Arci, Emergency e Libera, rimarrà aperta per tutta la durata della missione della Flotilla. Ma il messaggio che arriva da L’Aquila va oltre la giornata di mobilitazione. L’ invito è tanto semplice quanto potente: non restare indifferenti.

«Le tragedie del mondo si sono consumate non solo per la malvagità di poche persone cattive, ma anche per l’indifferenza, la disattenzione e la trascuratezza della maggioranza dei cittadini. – spiega Angelini – Se invece loro facessero sentire la propria voce, in questo caso di solidarietà e di pace, forse anche i potenti e gli Stati riuscirebbero a cambiare le loro politiche. Quindi l’invito è a manifestare, oggi e sempre, in ogni forma, – conclude – con attenzione e solidarietà, con umanità, verso drammi terribili come quelli che si stanno consumando intorno a noi».