10 Settembre 2025 - 16:24:05

di Redazione

«’E sapevi sorridere coi tuoi vent’anni portati così, come si porta un maglione sformato su un paio di jeans’. La nostalgia di Guccini è nostra, è quella degli adulti per un’età di passioni totalizzanti: nell’amore, nell’impegno sociale o in quello politico, nella fisicità della protesta, nell’esaltazione di un cantante, Questa nostra nostalgia la vorremmo consegnare ai ragazzi che stanno per intraprendere un nuovo anno scolastico, dedicando un dolce pensiero ai più piccoli, affinché godano appieno del tempo in cui si impara giocando. Ma siamo anche consapevoli che la nostalgia, rischia di essere un sentimento incompiuto per i nostri giovani in questo mondo interconnesso dove la fragilità dell’adolescenza viene stressata, 24 ore su 24, da un’informazione che parla principalmente di guerra».

E’ il messaggio di auguri di buon anno scolastico del sindaco Pierluigi Biondi a tutti gli studenti aquilani che, da domani e nei prossimi giorni, torneranno sui banchi.

«Chi oggi può assicurare ai nostri figli che le scene strazianti dei teatri di guerra, che vengono condivise quotidianamente sui vari mezzi di comunicazione, non possano un giorno riguardare loro? Non è semplice, nell’attuale complessità del mondo, essere genitori, riuscire a comprendere l’ansia e le paure che abitano l’animo dei figli – aggiunge – Non è semplice oggi essere insegnanti, riuscire a sintonizzarsi con i propri studenti, scossi da milioni di sollecitazioni, non tutte positive. Non si tratta di non sapere e non vedere per stare meglio, ma di sapere e vedere grazie alla conoscenza, alla Scuola che può dare ai ragazzi gli strumenti per leggere il mondo attraverso un approccio critico, dove la storia insegna, il pensiero millenario stimola e la condivisione rende meno soli e più forti».

«Sono sempre più convinto che l’arte del dialogo deve tornare ad essere al centro delle nostre vite, a incominciare dall’Aquila capitale della cultura 2026, dove a dialogare con i cittadini, con i giovani, saranno gli artisti, gli intellettuali, gli scienziati, i ricercatori. Incominciamo dai giovani, qui all’Aquila – città celestiniana del Perdono e della Pace – insieme alla scuola e alle istituzioni tutte, a reimparare l’arte del dialogo e a metterla in atto. ‘Soldati (è il titolo della poesia di Ungaretti parte integrante del testo) si sta come d’autunno sugli alberi le foglie’. Sono versi rappresentativi dell’Ermetismo, eppure sono facilmente interpretabili nel loro essere immagine e nel contempo sostanza esistenziale, perché nella precarietà della vita risiede comunque la speranza di rinascita. All’Aquila, nel nostro piccolo mondo per dirla con Tolstoj, ce la stiamo mettendo tutta per non far vacillare la speranza nei nostri figli. In questo sostenuti da quella fondamentale, umanamente potente, straordinariamente sapiente istituzione che è la Scuola. Amatela ragazzi e ragazze, amiamola insieme, è il nostro passato, ma è sopra tutto il vostro futuro. A voi studenti, alle vostre famiglie, ai vostri insegnanti, al personale tutto, ai dirigenti scolastici, buon anno!»