16 Settembre 2025 - 18:13:42
di Martina Colabianchi
«Alla luce delle preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori di Aura Materials è legittimo domandarsi quali siano le reali intenzioni del nuovo management insediatosi a marzo 2025, dopo l’acquisizione dell’azienda da parte della Mival Connect. I dubbi sollevati dai sindacati – che riguardano non solo l’assenza di un piano industriale credibile e il rischio concreto di esuberi, ma anche le incertezze economico-amministrative emerse negli ultimi mesi e alcune affermazioni poco rassicuranti rilasciate in sedi istituzionali – non possono restare senza risposta».
Sono le parole del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che interviene sulle preoccupazioni delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori di Aura Materials dell’Aquila. L’azienda è stata acquisita lo scorso marzo dalla Mival Connect, società con sede a Chiasso specializzata nel settore delle telecomunicazioni.
Da subito, le sigle sindacali e le RSU del sito si erano dichiarate disponibili ad avviare un dialogo costruttivo con la nuova gestione, con la speranza di un rilancio dell’azienda che, però, ha presentato poi un piano industriale che prevede (tra quest’anno ed il prossimo) un taglio del 48% sui costi del personale che metterebbe in crisi circa 65 famiglie.
Il 4 agosto scorso, la situazione si è ulteriormente complicata con l’annuncio di ulteriori 13 settimane di Cassa integrazione necessaria, secondo quanto dichiarato dall’azienda, per il protrarsi della situazione di «congiuntura economica ed industriale del mercato RAEE» che non consentirebbe ad Aura di saturare le linee produttive, visti i mancati conferimenti di ulteriori quantitativi di materiale da parte dei Consorzi Raee.
«Come sindaco dell’Aquila, città direttamente coinvolta perché il sito industriale si trova all’interno del Tecnopolo, e insieme al consigliere con delega alle Politiche del lavoro e crisi occupazionali, Fabio Frullo, riteniamo necessario un immediato approfondimento da parte degli organismi competenti: ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), Invitalia, Procura della Repubblica, Guardia di Finanza e Corte dei Conti. È indispensabile chiarire – continua il sindaco Biondi – se vi sia stato un uso improprio dei fondi pubblici destinati a sostenere il progetto – 11 milioni di euro da parte di Invitalia – e, soprattutto, se l’acquisizione risponda davvero all’obiettivo di rilanciare la produzione in un settore strategico come quello del trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettrice ed elettroniche (RAEE) o se, al contrario, si tratti soltanto di una mera operazione commerciale, finalizzata a depauperare il nostro territorio e delocalizzare altrove un impianto tecnologico all’avanguardia».
«È bene precisare – aggiunge il sindaco – che, tra il 2015 e il 2016, l’asta pubblica con la quale lo stabile attualmente occupato da Aura Materials è stato acquistato dall’allora Accord Phoenix – per metà dalla Finmek Solution e per l’altra metà tramite atto di compravendita con l’ente comunale – è stata condotta con regole chiare e obblighi precisi a carico della parte acquirente finalizzati a garantire i livelli occupazionali dichiarati nella proposta per almeno 10 anni, pena, in caso contrario, la restituzione dell’immobile al Comune dell’Aquila».
«Le istituzioni hanno il dovere di vigilare: L’Aquila non può permettersi di assistere, ancora una volta, al tradimento delle aspettative di un territorio che ha creduto e investito in un polo tecnologico come volano di sviluppo e occupazione. Mi associo, infine, al richiamo alla Costituzione italiana dell’assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, che ricorda a tutti noi come la responsabilità sociale delle imprese non sia un concetto astratto, ma un principio che deve guidare ogni scelta industriale ed economica, nel rispetto dei lavoratori e delle comunità», conclude Biondi.