22 Settembre 2025 - 17:36:37

di Tommaso Cotellessa

La sanità abruzzese torna al centro dello scontro politico. Le forze di opposizione del Consiglio regionale sono infatti intervenute con toni duri sul tema del deficit 2025, denunciando che non sarebbe compreso tra gli 85 e i 92 milioni di euro come dichiarato pubblicamente dall’assessore Nicoletta Verì e dal presidente Marco Marsilio, ma oscillerebbe tra i 110 e i 120 milioni di euro.

A rivelarlo – sostengono i consiglieri regionali – è una nota interna dell’11 agosto firmata dal dirigente del Dipartimento Sanità, Ebron D’Aristotile, tenuta finora nascosta.

Il documento, che smentirebbe le rassicurazioni della Giunta, certifica anche il mancato rispetto dell’obiettivo di riduzione del 2% dei costi operativi imposto alle quattro Asl. I dati riportano infatti un aumento di 13,9 milioni a Teramo, 11,7 milioni a Chieti, 7,4 milioni a Pescara e 6,2 milioni a L’Aquila. I risparmi complessivi si fermerebbero a 13 milioni, ben lontani dai 41 previsti.

«Non si tratta di un errore tecnico, ma di una strategia politica consapevole – denunciano gli esponenti del gruppo Abruzzo Insieme Giovanni Cavallari e Vincenzo Menna – I Direttori Generali delle Asl, nominati e difesi da Marsilio e Verì, sono i principali responsabili dello sforamento. Ma nessuno è stato rimosso». Abruzzo Insieme chiede cinque azioni immediate: pubblicazione della nota di D’Aristotile, sostituzione dei DG delle Asl, revisione del piano sanitario regionale con esperti esterni, valutazione di un commissariamento tecnico e controllo straordinario della Corte dei Conti e dei Ministeri competenti.

Alla denuncia si aggiunge la voce del Partito Democratico. «Ancora una volta sono i documenti ufficiali della stessa struttura regionale a smentire clamorosamente le rassicurazioni dell’assessore Verì» dichiara il capogruppo Silvio Paolucci. «La lettera del dirigente del Dipartimento Sanità certifica che nessuna delle quattro Asl ha centrato l’obiettivo del 2% di riduzione dei costi, con un disavanzo che rischia di chiudere a fine anno tra i 110 e i 120 milioni».

Paolucci attacca frontalmente la Giunta: «Basta menzogne per coprire inefficienze. Altro che deficit in calo: i numeri parlano di costi operativi in aumento per tutte le Asl e di obiettivi falliti. È l’ennesima prova della distanza tra la propaganda del centrodestra e la realtà dei conti. Non si capisce a cosa servano le audizioni se la reale situazione non ci viene descritta. A pagare il prezzo sono cittadini, lavoratori della sanità e il bilancio regionale».

Durissima anche la posizione del Movimento 5 Stelle, con i consiglieri regionali Francesco Taglieri ed Erika Alessandrini. «La lettera segreta dell’11 agosto è l’ennesima conferma che quanto dichiarato da Verì e Marsilio è una mistificazione sistematica, un’operazione mediatica che copre una realtà drammatica per cittadini, operatori sanitari e bilanci pubblici».

I pentastellati sottolineano il rischio commissariamento: «Il deficit non è tra 85 e 92 milioni ma tra 110 e 120 milioni. Con quota -130 scatterebbe il commissariamento. Nessuna Asl ha rispettato il taglio del 2% dei costi: tutte hanno speso di più. Non è un errore contabile, è una responsabilità politica gravissima».

Secondo il M5S, il piano di risanamento tramite tagli interni, aumento dell’addizionale Irpef e razionalizzazione «non è mai decollato ed è stato abbandonato». I risparmi certificati, 13,25 milioni, restano largamente insufficienti rispetto all’obiettivo di 40,9 milioni.

«Non chiediamo pareri, chiediamo fatti – concludono Taglieri e Alessandrini –. Marsilio e Verì hanno nascosto scientemente la reale entità del disavanzo per calcolo elettorale, mettendo in gioco la salute dei cittadini. Pretendiamo la pubblicazione integrale della nota di D’Aristotile con tutti gli allegati, la revisione del piano sanitario con esperti esterni e l’intervento degli organi di controllo. La destra non può più nascondersi dietro la propaganda: i cittadini hanno diritto alla verità».