24 Settembre 2025 - 16:41:47
di Redazione
«Molto preoccupante» è stato definito dall’assessore alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, l’esito dell’incontro che c’è stato oggi nella sede dell’assessorato a Pescara sulla crisi di Aura Spa, società aquilana impegnata nel riciclo dei rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici.
Al tavolo vertenziale mancava infatti la proprietà «che – ha detto l’assessore Magnacca –ha incaricato un consulente che era ignaro di tutto e che naturalmente non ha saputo rispondere ai quesiti posti, che poi erano gli stessi che abbiamo presentato insieme con i rappresentanti de lavoratori nei precedenti incontri»..
Il tavolo istituzionale è stata preceduto da un’iniziativa dei lavoratori di Aura Spa e dei sindacati che hanno manifestato sotto la sede dell’assessorato alle Attività produttive chiedendo chiarezza sul destino della fabbrica.
«Rispetto all’inizio della trattativa la situazione è ancora più preoccupante – ha sottolinea l’assessore – ma siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti in nostro possesso, d’intesa con i sindacati, con il chiaro obiettivo di tutelare i primis gli interessi dei lavoratori, l’interesse a mantenere competitivo un sito produttivo dalle grandi potenzialità e verificare se esiste effettivamente la disponibilità da parte di Aura Spa a vendere e verificare anche se ci sono investitori eventualmente interessati all’operazione economica che ha ampi margini di crescita».
«Inaccettabile e indecente l’atteggiamento della Aura, che ha disertato l’incontro presso la sede dell’Assessorato alle Attività produttive, convocato più di 10 giorni fa», hanno tuonato i sindacati Fim Cisl ,Fiom Cgil, Uilm Uil.
«Oggi, in occasione della riunione programmata da tempo con la regione Abruzzo e l’assessorato alle politiche del Lavoro, Ass. Tiziana Magnacca, sulla vertenza Aura, le Organizzazioni Sindacali ed i lavoratori hanno proclamato uno sciopero di otto ore per consentire alle maestranze di essere presenti a Pescara per amplificare la voce di preoccupazione rispetto alla situazione della Aura – hanno aggiunto – L’ennesima ulteriore dimostrazione, come se fosse ancora necessario, della poca chiarezza delle intenzioni reali da parte della Mival, che ricordiamo ha acquisito la proprietà di Aura a marzo 2025, è stata la loro assenza al tavolo istituzionale, dimostrando la loro totale mancanza di rispetto e spregiudicatezza».
«Mentre le lavoratrici e i lavoratori Aura scioperavano e presidiavano la sede dell’assessorato a supporto della loro difficilissima vertenza, lato azienda l’unico presente all’incontro, in collegamento, è stato il Prof. A. Guizzetti, fortemente in imbarazzo, il quale però non è stato in grado di dare nessuna risposta alle domande sui piani aziendali per il rilancio dello stabilimento aquilano, precipitato in una crisi profonda a causa della evidente inadeguatezza industriale della Mival Connect, società Svizzera – proseguono i sindacati – Con una cassa integrazione non ancora approvata ( verifiche in corso da parte dell’INPS con forti dubbi ) e con una dichiarazione di esubero che si avvicina al 50% della forza lavoro, ma soprattutto con zero prospettive per il futuro, le lavoratrici e i lavoratori increduli hanno dovuto constatare che nessuno degli interlocutori di AURA , dott. Maggi, dott. Mura, Avv. Manzoni ne tantomeno l’Amministratore Unico dott. Zarba oggi non hanno avuto nemmeno la decenza di metterci la faccia! La enorme distanza nelle interlocuzioni e nel dialogo con le parti sociali e politiche che l’attuale proprietà continua ad avere come atteggiamento, evidenzia un non chiaro quadro sulle reali intenzioni di un progetto industriale, ma fa pensare sempre più ad un mero interesse commerciale».
«Vista l’opacità dell’operazione di vendita che ha visto Aura passare dalla gestione Alvarez e Marsal ( con a capo I. Soncini che ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato di Aura nella gestione per A & M per ben quattro anni) a quella di Mival, anche le Istituzioni, Comune di L’Aquila e Regione Abruzzo, ritengono necessario portare all’attenzione degli “organismi di controllo” la questione, per tutelare i lavoratori riguardo la responsabilità sociale delle imprese e mettere in sicurezza ciò che per la Costituzione Italiana ha un valore che va oltre il mero profitto aziendale. Chi viene in Abruzzo viene per fare impresa non per speculare».