28 Settembre 2025 - 11:12:22
di Martina Colabianchi
Sabato sera circa 200 persone hanno preso parte alla fiaccolata contro il progetto di captazione del fiume Giovenco, poco a monte di Pescina, per oltre 300 litri al secondo autorizzato dalla Regione Abruzzo nell’ambito del più ampio progetto della “Realizzazione rete irrigua in pressione della intera Piana del Fucino – Masterplan PSRA/52”, che prevede un investimento di circa 90 milioni di euro.
Oltre alla captazione del fiume, sono previsti anche prelievi dalle sorgenti Restina e Boccione e da numerosi pozzi nella piana del Fucino.
Nonostante i «dati inoppugnabili» sulla grave condizione di stress a cui è già sottoposto il corso d’acqua, spiega in una nota il Forum H2O, «la Regione vuole consentirne la captazione senza considerare l’esistenza di palesi limiti ambientali».
Continua, quindi, la mobilitazione della cittadinanza riunitasi nel Comitato “Salviamo il Fiume Giovenco” a cui aderiscono anche le associazioni della valle, “Quelli di Amarena” di San Sebastiano, l’associazione “Che fare” di Ortona dei Marsi e il Comitato Civico Ponte Giovenco di Pescasseroli.
Sul progetto della rete irrigua del Fucino, tre associazioni nazionali, Forumambientalsta, Rewilding Apennines e Salviamo l’Orso, hanno depositato un corposo ricorso al Tribunale superiore delle Acque fondato su ben 25 motivi, da cui sarebbe emerso un uso di dati e fatti non veritieri.
Nel frattempo, anche in vista di nuove iniziative formali, continuano gli accessi agli atti da parte di varie organizzazioni, tra cui il Forum H2O, per ottenere tutta la documentazione su cui si fonda il progetto.
Proprio qualche giorno fa, l’Arpa Abruzzo ha inviato la documentazione in proprio possesso, solo dopo una formale diffida in cui si ventilava una denuncia per omissioni di atti d’ufficio, avendo l’agenzia fatto scadere i termini senza risposta. Una documentazione che, dice il Forum, ad un primo sguardo farebbe emergere «ulteriori criticità se non peggio».
In generale, si teme che il progetto si basi su una sovrastima della portata reale del Fiume Giovenco e delle sorgenti, con dati che non terrebbero conto della grave condizione di stress idrico già esistente. La richiesta delle associazioni è, quindi, quella di puntare sull’efficienza e sull’adattamento alla crisi climatica, agendo sulla domanda di acqua da parte degli agricoltori e non solo sull’offerta.