01 Ottobre 2025 - 09:16:15

di Redazione

«Con la mia risoluzione volevo che la Regione Abruzzo condannasse senza mezzi termini il genocidio messo in atto dal Governo Israeliano, riconoscesse lo Stato di Palestina e interrompesse gli scambi commerciali e i progetti con Israele.  La maggioranza guidata da Marsilio però l’ha bocciata per approvarsene una tutta sua in cui, in maniera ipocrita, ha inserito dei distinguo menzionando le altre guerre in corso nel mondo e la presenza di Hamas a Gaza. Ebbene tutti sappiamo che sono in corso altre guerre nel mondo, purtroppo però ciò che sta accadendo a Gaza, con la distruzione sistematica di un popolo a cui Israele non lascia pervenire neanche cibo e acqua a sufficienza, non è una guerra ma appunto un genocidio».

Lo scrive il consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci, in riferimento al Consiglio regionale di ieri nel corso del quale sono state approvate due risoluzioni sul conflitto israelo-palestinese, una presentata dalla maggioranza di centrodestra e l’altra dalla forza di opposizione Azione.

In aula sono state discusse quattro distinte risoluzioni, tre provenienti dalle opposizioni, una del centrodestra. Hanno registrato il voto favorevole a maggioranza, i documenti proposti dai capigruppo Verrecchia (FdI), Di Matteo (FI), D’Incecco (Lega), Marinucci (Marsilio Presidente) e dalla consigliera Scoccia, e l’altro del capogruppo di Azione, Pavone. La maggioranza impegna pertanto il presidente della Regione e il governo regionale a promuovere e sostenere ogni iniziativa del governo italiano utile alla risoluzione del conflitto, mentre la versione di Pavone chiede di sostenere presso il governo nazionale l’attuazione del “Piano Gaza” presentato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Bocciate, invece, le risoluzioni di Pietrucci, che condanna «con fermezza la condotta del Governo e dell’esercito israeliani, a sostenere ogni iniziativa volta a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza, in linea con le richieste avanzate dalle Nazioni Unite e ad interrompere tutti gli scambi commerciali ed i progetti di cooperazione tra tutte le articolazioni della Regione Abruzzo e Israele, con le aziende, col mondo accademico e con i centri di ricerca israeliani», e di Alessandrini e Taglieri (M5S), che intendeva impegnare la Regione nella «condanna solenne delle gravi e prolungate violazioni del diritto internazionale umanitario compiute dallo Stato di Israele nei territori palestinesi con la sospensione immediata di ogni forma di cooperazione, scambio, relazione economica, istituzionale, amministrativa tra la Regione Abruzzo e lo Stato di Israele, sollecitando il Governo italiano a riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina».

«Per quanto riguarda Hamas – sottolinea ancora Pietrucci – anche nella mia risoluzione si condannava senza se e essenza ma, il massacro del 7 ottobre e non era certo necessario quindi fare un’altra risoluzione per questo. Senza considerare che i crimini che oggi il Governo Israeliano sta commettendo non potranno che far versare altro sangue in futuro creando nuovi gruppi terroristici. La verità – continua Pietrucci – è che la destra abruzzese ancora una volta deve adeguarsi supinamente a quella nazionale di Giorgia Meloni e non ha il coraggio di condannare fermamente l’orrore messo in atto da Netanyahu, neanche di fronte a 60mila vittime di cui 20mila bambine e bambini. Una mancanza di coraggio e di dignità che ci lascia a dir poco sbigottiti quando invece era possibile, almeno su Gaza, essere uniti nel condannare il genocidio e mettere in atto quella pressione, contro il governo di Israele, che l’Italia non ha il coraggio di fare e a cui stanno supplendo Comuni e Regioni».

«Questo era lo scopo della mia risoluzione come quella della collega Alessandrini – spiega l’esponente Dem – Il tutto mentre invece c’è chi a bordo della Sumud Flottilla sta rischiando molto per rompere l’assedio della striscia e mostrare al mondo intero, in maniera incontrovertibile, che Israele viola il diritto internazionale e lo fa grazie alla complicità degli altri stati. Se solo i miei colleghi, che siedono dall’alta parte dei banchi, avessero un centesimo della dignità e del coraggio di coloro che via mare si stanno avvicinando a Gaza, l’Abruzzo sarebbe un posto migliore, dove le differenze politiche non impediscono di vedere ciò che è giusto. Hanno preferito invece continuare a fare il gioco delle parti, lo stesso che, all’ ennesima potenza, porta alle situazioni più estreme come quella in Medio Oriente. Tantomeno oggi si può prendere sul serio il piano per il cessate il fuoco del Presidente americano Trump scritto senza consultare i palestinesi e che lascia ben poche speranze alla costituzione di uno Stato Palestinese, quello che molti Paesi hanno già riconosciuto, non l’Italia purtroppo».

«Quello che è certo e che Benjamin Nettanihyahu sta commettendo dei crimini di guerra e la parola genocidio, non sono stato certo io il primo ad utilizzarla ma il tribunale internazionale e la stessa Onu. Se questi crimini sono possibili fino ad oggi e lo saranno anche domani è a causa dei troppi complici che non condannano e lo lasciano fare. Tra questi purtroppo – conclude Pietrucci – oggi è doveroso menzionare anche la regione Abruzzo del decennio Marsilio».