Violenza, Pezzopane. 50 anni fa, il massacro del Circeo
01 Ottobre 2025 - 10:14:32
Non lo dimenticherò mai. Anche se le immagini sono in bianco e nero, da
50 anni vedo solo il rosso del sangue di due ragazze innocenti. Ero una
liceale e questa tragedia mi portò ad una netta scelta di campo: stare
dalla parte delle donne e combattere contro la violenza maschile,
sempre.
29 settembre 1975: sono trascorsi 50 anni dal giorno in cui Rosaria
Lopez e Donatella Colasanti, due ragazze della periferia romana, furono
sequestrate, torturate e seviziate, massacrate, in una villa del Circeo,
per oltre 36 ore da Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira: tre
giovani appartenenti alla “Roma bene”, con simpatie neofasciste. Nella
notte tra il 1 ed il 2 ottobre furono ritrovati i corpi.
Rosaria fu uccisa. Donatella si salvò fingendosi morta: venne ritrovata
nel bagagliaio dell’auto. Quell’immagine del cofano aperto, del cadavere
di Rosaria e del volto insanguinato di Donatella mi tormenta da 50 anni.
Quel crimine scosse profondamente l’Italia degli anni ’70, mostro la
brutalità della violenza di genere e il clima di arroganza e impunità di
una parte della gioventù borghese e neofascista. Nutriti di patriarcato
e violenza.
Venne organizzata ad ottobre a Roma la prima manifestazione nazionale
contro la violenza sessuale. Io c’ero. Da allora non ci siamo mai
fermate.
Al processo l’avvocata di Donatella Colasanti, Tina Lagostena
Bassi, femminista, ribalto’ il pregiudizio secolare secondo cui in uno
stupro la colpevole è sempre la donna. Il processo del massacro, mandato
in televisione, fu un collettivo colpo allo stomaco ed è per me ancora
oggi, un capolavoro. Una straordinaria presa di coscienza.
Ne uscì una sentenza storica che ha spostato la violenza sessuale da
reato contro la morale a reato contro la persona. Quel processo fu anche
un forte impulso al cambiamento delle norme per cui si batterono le
donne del Pci, degli altri partiti in Parlamenti e nel paese il
femminismo prendeva parola. La violenza sessuale è stata finalmente
classificata come reato contro la persona in Italia con la legge n. 66
del 15 febbraio 1996. Prima di quella riforma, era considerato un reato
contro la moralità pubblica e il buon costume, la nuova legge ha posto
l’accento sulla libera autodeterminazione della persona e l’ha inserita
tra i delitti contro la libertà personale. I tre neofascisti imputati
ebbero l’ergastolo. Fra gli applausi dell’aula stracolma
di donne. Immediato fu l’arresto di Izzo e Guido, mentre Ghira riuscì a
fuggire grazie a robuste coperture e restò latitante per anni.
Ricordare quell’ignobile massacro del Circeo, significa continuare a
lottare contro ogni forma di violenza maschile sulle donne, che ancora
continuano a morire, una ogni 3 giorni.
E da allora siamo ancora qui a combattere uomini che odiano le donne, le
stuprano, molestano, uccidono, ne usano e storpiano i corpi, li
espongono e fanno a pezzi anche sui social, come fossimo carne da
macello.
Continueremo a combattere anche per Rosaria e Donatella e le altre
prima e dopo di loro che non possono farlo più.
50 anni vedo solo il rosso del sangue di due ragazze innocenti. Ero una
liceale e questa tragedia mi portò ad una netta scelta di campo: stare
dalla parte delle donne e combattere contro la violenza maschile,
sempre.
29 settembre 1975: sono trascorsi 50 anni dal giorno in cui Rosaria
Lopez e Donatella Colasanti, due ragazze della periferia romana, furono
sequestrate, torturate e seviziate, massacrate, in una villa del Circeo,
per oltre 36 ore da Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira: tre
giovani appartenenti alla “Roma bene”, con simpatie neofasciste. Nella
notte tra il 1 ed il 2 ottobre furono ritrovati i corpi.
Rosaria fu uccisa. Donatella si salvò fingendosi morta: venne ritrovata
nel bagagliaio dell’auto. Quell’immagine del cofano aperto, del cadavere
di Rosaria e del volto insanguinato di Donatella mi tormenta da 50 anni.
Quel crimine scosse profondamente l’Italia degli anni ’70, mostro la
brutalità della violenza di genere e il clima di arroganza e impunità di
una parte della gioventù borghese e neofascista. Nutriti di patriarcato
e violenza.
Venne organizzata ad ottobre a Roma la prima manifestazione nazionale
contro la violenza sessuale. Io c’ero. Da allora non ci siamo mai
fermate.
Al processo l’avvocata di Donatella Colasanti, Tina Lagostena
Bassi, femminista, ribalto’ il pregiudizio secolare secondo cui in uno
stupro la colpevole è sempre la donna. Il processo del massacro, mandato
in televisione, fu un collettivo colpo allo stomaco ed è per me ancora
oggi, un capolavoro. Una straordinaria presa di coscienza.
Ne uscì una sentenza storica che ha spostato la violenza sessuale da
reato contro la morale a reato contro la persona. Quel processo fu anche
un forte impulso al cambiamento delle norme per cui si batterono le
donne del Pci, degli altri partiti in Parlamenti e nel paese il
femminismo prendeva parola. La violenza sessuale è stata finalmente
classificata come reato contro la persona in Italia con la legge n. 66
del 15 febbraio 1996. Prima di quella riforma, era considerato un reato
contro la moralità pubblica e il buon costume, la nuova legge ha posto
l’accento sulla libera autodeterminazione della persona e l’ha inserita
tra i delitti contro la libertà personale. I tre neofascisti imputati
ebbero l’ergastolo. Fra gli applausi dell’aula stracolma
di donne. Immediato fu l’arresto di Izzo e Guido, mentre Ghira riuscì a
fuggire grazie a robuste coperture e restò latitante per anni.
Ricordare quell’ignobile massacro del Circeo, significa continuare a
lottare contro ogni forma di violenza maschile sulle donne, che ancora
continuano a morire, una ogni 3 giorni.
E da allora siamo ancora qui a combattere uomini che odiano le donne, le
stuprano, molestano, uccidono, ne usano e storpiano i corpi, li
espongono e fanno a pezzi anche sui social, come fossimo carne da
macello.
Continueremo a combattere anche per Rosaria e Donatella e le altre
prima e dopo di loro che non possono farlo più.
On Stefania Pezzopane
ex parlamentare, attivista dei diritti delle donne, consigliera comunale
Pd