03 Ottobre 2025 - 10:56:22

di Tommaso Cotellessa

Gli Uffici Giudiziari Minorili dell’Aquila, competenti per l’intero territorio regionale, lanciano un grido d’allarme. Magistrati, avvocati e operatori del settore hanno deciso di unire le voci per denunciare pubblicamente una situazione che rischia di compromettere la tutela dei diritti fondamentali di bambini e adolescenti in Abruzzo.

Il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, infatti, opera con un organico ridotto a meno della metà: solo 10 dipendenti effettivi sui 21 previsti. Una condizione che, secondo gli addetti ai lavori, rende già di per sé difficoltoso garantire un servizio adeguato, considerando che la pianta organica risulta «vetusta e palesemente sottodimensionata» rispetto alle crescenti complessità sociali.

La situazione non è migliore nella Procura Minorile, che dispone di appena 7 amministrativi contro i 12 previsti: un vuoto del 42%.

Il quadro appare ancora più critico se si considera l’imminente riapertura dell’Istituto Penale Minorile dell’Aquila. Una notizia positiva per i giovani detenuti abruzzesi, che potranno scontare la pena vicino alle famiglie e ricevere trattamenti mirati nel proprio contesto di origine, ma che al contempo porterà inevitabilmente a un ulteriore aggravio del lavoro per magistrati e personale.

In parallelo, gli uffici minorili sono già impegnati su due fronti: da un lato l’aumento dei casi di cronaca che vedono minori come autori o vittime di reati gravi, dall’altro l’attività civile, indispensabile per la protezione dell’infanzia e la prevenzione del disagio giovanile.

«Nonostante l’impegno costante e il senso di responsabilità di chi lavora ogni giorno in queste sedi – spiegano i rappresentanti di magistratura minorile e avvocatura – è evidente che con simili carenze di personale non è più possibile assicurare un servizio efficace. Parlare di prevenzione dei reati e reinserimento sociale rischia di restare pura retorica».

Il messaggio è chiaro: senza un intervento immediato da parte delle istituzioni, il sistema di giustizia minorile abruzzese non sarà in grado di rispondere alle necessità di tutela e difesa dei minori.

La magistratura minorile e l’avvocatura del Distretto d’Abruzzo chiedono quindi un impegno concreto, a livello locale e nazionale, per potenziare organici e risorse. Un appello lanciato non solo per alleggerire il peso sulle spalle di chi già lavora in condizioni emergenziali, ma soprattutto per difendere i diritti dei più giovani, spesso fragili e bisognosi di protezione immediata.

«Solo con soluzioni tempestive – concludono – sarà possibile dare una risposta di giustizia reale e non formale, all’altezza della missione che il legislatore ha affidato al Tribunale per i Minorenni: tutelare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza».