06 Ottobre 2025 - 17:01:30

di Tommaso Cotellessa

Un importante passo avanti per la diagnosi e il trattamento delle patologie respiratorie nell’ospedale dell’Aquila. Si tratta dell’arrivo del broncoscopio Ebus, un macchinario avanzato che promette di rivoluzionare l’approccio diagnostico ai tumori polmonari, all’interno del reparto di Pneumologia e Utir (Unità di terapia intensiva respiratoria), diretto dal dottor Gian Luca Primomo.

La nuova strumentazione di ultima generazione sarà in funzione a partire da giovedì prossimo.

Dotato di una microsonda ecografica, il broncoscopio Ebus consente di visualizzare in tempo reale le strutture dei bronchi e di guidare le biopsie con un’elevata precisione. Grazie a questa tecnologia, i medici potranno effettuare prelievi di tessuto in modo mirato, riducendo il rischio di complicanze e garantendo diagnosi più accurate.

«Si tratta di un vero salto di qualità nell’assistenza — spiega il dottor Primomo — perché ci permette di definire con grande precisione l’estensione della neoplasia e lo stadio della malattia. In questo modo possiamo pianificare in maniera più efficace i percorsi terapeutici e personalizzare i trattamenti per ogni paziente».

Il vantaggio principale dell’Ebus rispetto ai broncoscopi tradizionali è la possibilità di effettuare biopsie visualizzate, ovvero controllate costantemente tramite immagini ecografiche. Ciò consente allo specialista di seguire ogni fase dell’intervento, migliorando l’efficacia del prelievo e la sicurezza del paziente.

L’arrivo del nuovo strumento segna anche l’avvio di un percorso verso una pneumologia interventistica più complessa e moderna, aprendo la strada a ulteriori innovazioni tecnologiche e metodologiche all’interno del reparto.

Intanto, la Pneumologia e Utir del San Salvatore ha recentemente ottenuto un riconoscimento anche sul piano internazionale. Nei giorni scorsi, infatti, l’équipe aquilana ha partecipato al Congresso europeo di pneumologia, tenutosi ad Amsterdam dal 27 settembre al 1° ottobre, presentando due studi sulle tecniche di biopsia. A rappresentare il reparto sono stati i medici Maria Angela Licata e Marco Di Perna, che hanno illustrato i risultati delle ricerche condotte.

«La nostra partecipazione al congresso europeo — aggiunge Primomo — è motivo di grande soddisfazione e rappresenta un importante traguardo per l’intera équipe. Ma, soprattutto, è uno stimolo a proseguire nella ricerca e nel miglioramento continuo dell’assistenza ai pazienti».

Con l’introduzione del broncoscopio Ebus e la crescente attività di ricerca, il reparto di Pneumologia e Utir dell’ospedale di L’Aquila si conferma dunque un punto di riferimento nella diagnostica e nella cura delle patologie polmonari, con uno sguardo sempre più rivolto all’innovazione e alla qualità delle cure.