07 Ottobre 2025 - 18:43:16

di Tommaso Cotellessa

C’è grande attesa nell’aquilano per il pronunciamento del Gip del tribunale dell’Aquila, Marco Billi, in merito alla vicenda giudiziaria che vede sotto la lente di ingrandimento l‘oncologia aquilana, all’interno della quale sarebbero state somministrate prestazioni di chemioterapia fuori protocollo, portando al decesso di circa dieci pazienti.

Ad innescare la vicenda era stata la denuncia del primario di oncologia dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, Luciano Mutti, il quale aveva puntato il dito contro il collega di ateneo Enrico Ricevuto, responsabile dell’oncologia territoriale e suo predecessore.

L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Ugo Timpano, ha coinvolto sette medici in totale, tra cui lo stesso Mutti, che ha impugnato la richiesta di archiviazione avanzata dal pm. Dopo l’udienza, il Gip Billi si è riservato la decisione, che dovrebbe arrivare a breve, forse domani.

Il caso era esploso lo scorso anno a seguito dell’esposto presentato da Mutti e aveva spinto la Asl provinciale dell’Aquila a imporre un divieto: sul territorio non sarebbe più stato possibile prescrivere chemioterapie non conformi ai protocolli adottati dal reparto del San Salvatore.

A rendere la vicenda ancora più delicata è la consulenza tecnica affidata a due noti esperti: Mario Roselli, ordinario di Oncologia, e Gian Luca Marella, associato di Medicina legale, entrambi dell’Università di Tor Vergata di Roma. Gli specialisti, nella loro relazione, avrebbero evidenziato che in almeno tre casi le terapie antitumorali non autorizzate avrebbero ridotto la sopravvivenza dei pazienti e causato grave tossicità.

Nonostante tali conclusioni, il pm Timpano ha chiesto l’archiviazione del procedimento, sostenendo che, pur in presenza di “profili di criticità”, non è possibile dimostrare con certezza che, seguendo i protocolli ufficiali, i pazienti avrebbero avuto esiti migliori o una maggiore sopravvivenza.

La decisione del Gip sarà dunque cruciale per stabilire se il fascicolo verrà archiviato o se si aprirà un nuovo capitolo giudiziario in una vicenda che, da mesi, tiene col fiato sospeso la sanità aquilana