11 Ottobre 2025 - 16:17:05

di Redazione

«I colpi sono partiti per sbaglio».

Lo ha affermato nel corso del colloquio in carcere con il suo avvocato, Antonio Mancini, il 69enne arrestato per l’omicidio della ex moglie, Cleria Mancini, 66 anni, e il tentato omicidio del nipote 12enne, avvenuti giovedì pomeriggio a Lettomanoppello, nel Pescarese.

L’uomo viene definito come lucido, orientato, sofferente fisicamente, dispiaciuto, ma non pentito proprio perché convinto che i colpi siano partiti per sbaglio.

Il 69enne ha riferito al legale di non ricordare dell’episodio avvenuto a Turrivalignani, paese vicino dove dopo il delitto si è barricato all’interno di un bar sparando altri colpi. Mancini ha detto infatti di aver bevuto troppo.

Si terrà, intanto, lunedì 13 ottobre, alle 9, nel carcere di Pescara, la convalida dell’arresto.

All’uomo vengono contestati, tra gli altri, i reati di omicidio e tentato omicidio aggravati perché commessi nei confronti di un familiare, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.

Mancini è assistito dall’avvocato d’ufficio Marcello Cordoma, ma nelle prossime ore potrebbe nominare un legale di fiducia. Intanto l’autopsia, eseguita ieri dal medico legale Davide Girolami su incarico del pm Giuliana Rana, ha confermato che la donna è morta a causa di un solo colpo che ha raggiunto il cuore.