17 Ottobre 2025 - 16:11:41
di Martina Colabianchi
In Abruzzo, l’11,05% delle famiglie vive nella povertà assoluta, dato percentuale che si traduce in circa 57 mila nuclei familiari, con un’incidenza che aumenta nei nuclei numerosi.
È una fotografia impietosa per la nostra regione quella presentata nell’ultimo rapporto dell’Istat sulla povertà per l’anno 2024, secondo cui circa una famiglia su dieci in Abruzzo vive in condizione di povertà assoluta che, lo ricordiamo, significa non poter acquistare un paniere di beni e servizi, come alimentazione, abitazione e vestiario, essenziali per condurre una vita accettabile.
A livello nazionale, nel 2024 si stimano poco più di 2,2 milioni di famiglie in povertà assoluta; l’incidenza, pari all’8,4% sul totale delle famiglie residenti, risulta sostanzialmente stabile rispetto al 2023.
Gli individui in povertà assoluta sono oltre 5,7 milioni (9,8% del totale dei residenti), in linea con le stime dell’anno precedente.
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si mantiene più alta nel Mezzogiorno (dove coinvolge
oltre 886mila famiglie, 10,5%), seguita dal Nord-ovest (595mila famiglie, 8,1%) e dal Nord-est (quasi
395mila famiglie, 7,6%), mentre il Centro conferma i valori più bassi (349mila famiglie, 6,5%). D’altra
parte, tra le famiglie assolutamente povere, il 39,8% risiede nel Mezzogiorno (38,7% nel 2023) e il
44,5% al Nord (45% nel 2023); il restante 15,7% risiede nel Centro (16,2% nel 2023).
«La disuguaglianza sociale cresce ma gli esponenti di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati continuano a voltarsi dall’altra parte per raccontare che va tutto bene, che non ci sono problemi e che l’Abruzzo è una sorta di Valle dell’Eden», scrivono in una nota il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Francesco Taglieri e la consigliera regionale del M5S Erika Alessandrini.
«Purtroppo per loro, i numeri parlano da soli. L’incidenza della povertà esplode nei nuclei più numerosi, quelli con cinque o più componenti, e colpisce duramente gli stranieri: più di uno su tre vive in condizioni di povertà assoluta. Tra chi abita in affitto, poi, la situazione è ancora più drammatica: il 24,8% delle famiglie è a rischio povertà, mentre il 16% dei meno abbienti, pur avendo una casa di proprietà, è schiacciato dal peso dei mutui».
«In un Paese che si vanta di crescere, questi numeri sono una condanna per chi governa – commentano il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Francesco Taglieri e la Consigliera regionale del M5S Erika Alessandrini – è l’ennesima riprova che le scellerate politiche economiche della destra, fatte di tagli, precarietà e disuguaglianze, hanno fallito. Loro che parlavano di diminuire le tasse ma che invece le hanno aumentate, che tagliano sui servizi pubblici come sanità e trasporti, che favoriscono gli investimenti dei privati, che non pensano ad altro se non a fare gli interessi dei propri partiti a discapito di quelli dei cittadini. Le famiglie abruzzesi faticano a mettere insieme il pranzo con la cena. Cosa dirà, la Giunta Marsilio, di fronte ai dati oggettivi e inappuntabili dell’Istat?».
«Come Movimento 5 Stelle, presenteremo una serie di proposte concrete, pensate per restituire dignità e prospettive alle famiglie abruzzesi e ai giovani, troppo spesso costretti a lasciare la regione per mancanza di opportunità. Quello che vogliamo – concludono Taglieri e Alessandrini – è ricostruire un Abruzzo più giusto, dove nessuno sia costretto a scegliere tra il riscaldarsi e fare la spesa, e dove la dignità del lavoro e della famiglia tornino a essere il cuore della politica regionale. E stiamo lavorando per questo».
«Sono più poveri i giovani, sono più poveri gli stranieri, sono più povere le famiglie numerose: è un segnale allarmante e scoraggiante, rispetto al termometro del welfare e dell’economia regionale, l’identikit che emerge dal report Istat – dice anche Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana -. In Abruzzo, una famiglia abruzzese su 10 è costretta a vivere in povertà. L’incidenza di chi è a rischio povertà sale nelle famiglie numerose, in quelle giovani, sale tra gli stranieri, sale tra gli operai. Non è più povero solo chi non lavora, è povero anche chi lavora perché gli stipendi sono troppo bassi, sono fermi al palo da 30 anni e hanno perso potere d’acquisto rispetto al carovita».
Per questo, Alleanza Verdi e Sinistra ha lanciato la proposta di legge dello SbloccaStipendi, «che prevede un adeguamento automatico ogni anno degli stipendi all’inflazione reale. Si deve far fronte all’emergenza sociale del lavoro povero, degli stipendi bassi. Anche in Abruzzo organizzeremo iniziative per sostenere la proposta di legge che fa perno sulla giustizia sociale», conclude Licheri.