23 Ottobre 2025 - 11:31:22

di Redazione

«Dispiace apprendere che l’assessore alla Mobilità del Comune dell’Aquila Paola Giuliani, con la delibera n.505 del 20 ottobre 2025, abbia proposto alla Giunta l’approvazione di un’ipotesi progettuale che si discosta dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), vanificando il principio di intermodalità che ne rappresentava uno dei cardini, insieme agli investimenti per la riqualificazione della stazione dell’Aquila».

Così Carla Mannetti, ex assessore comunale alla Mobilità, attuale consigliere regionale della Lega in riferimento all’approvazione da parte della Giunta comunale del progetto di fattibilità tecnica ed economica (Pfte) per il collegamento a fune che unirà la zona del centro storico con il polo universitario di Roio.

La soluzione scelta prevede una stazione di partenza in via XX Settembre, all’altezza del ponte di Sant’Apollonia, e una stazione di arrivo nel polo universitario di Roio, sul versante sud-est. L’impianto, del tipo monofune con cabine da dieci posti, consentirà di superare rapidamente il dislivello tra il centro urbano e la collina universitaria.

«Nel progetto approvato, sono state analizzate tre ipotesi di tracciato, ma la Giunta ha scelto l’alternativa n. 2, quella del Ponte di Santa Apollonia, scartando l’opzione ferroviaria che il Pums individuava come unica e per la quale era stato concesso il finanziamento ministeriale destinato alla redazione del PFTE. Quel progetto era già corredato da una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) regolarmente approvata, che ne certificava la coerenza con gli obiettivi di sostenibilità urbana», spiega Mannetti.

 L’ipotesi prevista dal PUMS, oltre a garantire il collegamento tra la stazione ferroviaria e il polo universitario di Roio, «prevedeva anche una fermata intermedia nella frazione di Poggio di Roio, dove – presso la piazza – era previsto il capolinea della navetta a chiamata che collega tra loro e con l’impianto a fune le quattro frazioni dell’altopiano di Roio: Colle di Roio, Poggio di Roio, Roio Piano e Santa Rufina di Roio».

«Si trattava – sottolinea Mannetti – di un progetto integrato e realmente utile ai cittadini, pensato per servire non solo gli studenti, ma anche le comunità dell’altopiano, riducendo l’uso dell’auto privata e migliorando l’accessibilità complessiva dell’area. La scelta di abbandonare questa impostazione appare non coerente con la pianificazione vigente. Nello studio approvato si arriva perfino a sostenere che la soluzione Stazione–Roio sarebbe “poco attrattiva” per i cittadini, ignorando completamente l’obiettivo del PUMS, che era quello di rendere la stazione dell’Aquila un vero hub di intermodalità, in grado di combinare il trasporto su rotaia con quello pubblico su gomma, funiviario, ciclabile e stradale, per facilitare spostamenti integrati e sostenibili. Snaturare la funzione della stazione è un errore strategico che rischia di compromettere la visione di una mobilità urbana moderna e sostenibile».

Mannetti esprime, inoltre, perplessità sulle motivazioni contenute nello studio approvato dalla Giunta, secondo cui l’utilizzo del treno sarebbe “poco attrattivo”.

«Un’affermazione paradossale – osserva – proprio mentre la stessa amministrazione comunale si batte per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario L’Aquila–Tagliacozzo. Si tratta, peraltro, di valutazioni che non tengono conto degli interventi di riqualificazione della stazione ferroviaria dell’Aquila attualmente in corso, dal parcheggio di scambio ai lavori di valorizzazione dell’area di Borgo Rivera, delle mura urbiche e della Fontana delle 99 Cannelle».

«Alla luce di queste considerazioni – conclude Mannetti – chiedo all’assessore Giuliani e alla giunta di rivedere la propria posizione, tenuto conto che tra le ipotesi alternative vi è quella della stazione, in linea con il PUMS e con la visione di una mobilità sostenibile, integrata e al servizio dei cittadini»