25 Ottobre 2025 - 09:54:07
di Redazione
«E’ fondamentale non creare le condizioni per cui i lupi siano attratti dal centro abitato. Quindi non lasciare cibo in strada o nei pressi dei cassonetti, e animali domestici, come cani e gatti incustoditi. I lupi non devono essere fidelizzati».
Lo afferma il dottor Massimo Ciuffetelli, direttore del Servizio veterinario Igiene, Allevamenti e produzioni zootecniche della Asl aquilana che si occupa anche della fauna selvatica, in riferimento agli avvistamenti di lupi nei pressi del Progetto Case di Tempera. Nei giorni scorsi, il lupo ha inoltre aggredito e portato via, nella boscaglia, una cagnolina.
Ciuffetelli spiega come, ormai, non sia affatto inusuale incontrare animali selvatici nelle aree inurbate. I lupi, ad esempio, si nutrono di caprioli, di cinghiali: «se questi ultimi si spostano dalla montagna in città alla ricerca di cibo nei cassonetti, anche i lupi si sposteranno in città. I lupi sono come i migranti: cercano condizioni di vita migliori. Questo fenomeno è ormai diffuso in tutta Italia. All’Aquila è molto facile incontrarli nelle aree abitate, come è capitato alcuni anni fa anche nei pressi del centro storico».
Ciuffetelli sottolinea inoltre, come il lupo, insieme all’orso, all’aquila, allo sciacallo dorato e alla lince rientri nelle specie superprotette: «Non possono essere nemmeno catturati a scopo di allontanamento a meno che non si parli di meticci, cioè di lupi incrociati con i cani. In questo caso, possono essere catturati, sterilizzati e messi in recinto».
In riferimento ai recenti avvistamenti di lupi, anche il Wwf Abruzzo Montano ribadisce alcuni consigli utili a favorire la coesistenza tra esseri umani e lupo, elemento essenziale quest’ultimo degli ecosistemi appenninici e non solo.
«Il lupo è, insieme all’orso bruno, il principale predatore degli ecosistemi italiani, e svolge quindi un fondamentale ruolo regolatore rispetto alla numerosità degli ungulati selvatici, contribuendo così in maniera diretta a ridurre i danni di questi ultimi alle attività agricole. Il lupo è tuttavia anche una specie “opportunista”, che include nella sua dieta piccoli mammiferi (conigli, lepri, roditori) ma anche animali domestici e scarti alimentari umani. Proprio in relazione alla possibile predazione sugli animali domestici, cani di piccola taglia e gatti in primis, e al consumo di rifiuti incustoditi, è fondamentale seguire alcune buone pratiche che il Wwf Abruzzo ha raccolto nel 2020 in un vademecum redatto dai suoi tecnici», scrive il Wwf.
«In particolare, è fondamentale non lasciare davanti alle abitazioni rifiuti organici raccolti in semplici buste – invece che dentro cassonetti ben chiusi – poiché l’odore attira inevitabilmente gli animali selvatici, lupi compresi, attratti dalla disponibilità di cibo di così facile accesso. Inoltre, quando si esce con i propri animali domestici, in particolare durante le ore serali e nelle aree circondate da vegetazione, è fondamentale tenerli al guinzaglio, soprattutto nel caso di cani di piccola taglia che rappresentano facili prede anche per un individuo di lupo solitario in dispersione. In caso di incontro in prima persona con un lupo è importante, così come con altri animali selvatici, mantenere la calma: vanno evitati movimenti bruschi, incluse fughe precipitose; nel caso in cui il lupo non si allontani autonomamente in breve tempo, si può cercare di indurlo alla fuga facendo rumore (ad es. battendo le mani o parlando a voce alta); assolutamente da evitare inseguimenti (a piedi o in auto) per fotografare o filmare il lupo, soprattutto quando si tratta di madri con i cuccioli o di individui con prede nelle fauci».
Il Wwf conclude ricordando che «il lupo è una specie protetta dalle normative italiane (Legge 157/1992) ed europee (Convenzione di Berna, Direttiva ‘Habitat’ 92/43/CEE) e che qualunque atto spontaneo dei cittadini finalizzato ad eliminarne gli esemplari (spari, esche avvelenate, trappole) costituisce reato, oltre ad essere enormemente più pericoloso del lupo stesso per l’incolumità pubblica. La progressiva espansione del lupo a partire dagli anni ’70 – quando grazie alla “Operazione San Francesco” lanciata dal Wwf e grazie agli sforzi congiunti di singoli volenterosi e delle Istituzioni si è evitata la sua completa estirpazione dal territorio italiano – è un fenomeno completamente naturale. Un fenomeno che pone nuove sfide, certamente; ci sono però tutte le conoscenze e gli strumenti necessari per una sua corretta gestione attraverso una stretta collaborazione tra Istituzioni e cittadinanza. In questo spirito, nella mattinata odierna (22/10/2025) la nostra Associazione ha inviato al Sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi, e all’Assessore con delega all’Ambiente e ai Territori, Fabrizio Taranta, il vademecum del Wwf Abruzzo e una lettera con la disponibilità a collaborare per attività di sensibilizzazione, al fine di garantire alla cittadinanza aquilana una quanto più possibile tranquilla convivenza con il lupo».
Il vademecum diffuso dal Wwf

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