30 Ottobre 2025 - 15:11:28
di Martina Colabianchi
Ministero dell’Interno, Prefettura, forze di polizia ed enti locali stanno lavorando per individuare una sistemazione, con verifiche operative in corso, che possa ospitare un gruppo di migranti che, da giorni ormai, trascorrono le notti nei parchi cittadini e le ore diurne proseguono la loro lunga attesa sul marciapiede del palazzo di Governo.
Vengono da Pakistan, Afghanistan, Bangladesh e Somalia, impossibilitati a formalizzare la domanda d’asilo a causa di un vero e proprio paradosso burocratico: per presentare la richiesta serve infatti un indirizzo di residenza, requisito impossibile da soddisfare per chi non ha una casa.
La rete cittadina di solidarietà prova a dare una mano: associazioni, volontari e realtà religiose portano cibo, bevande calde, coperte e servizio docce. Tra queste, anche la Fraterna Tau, che segnala difficoltà nella gestione delle derrate alimentari e chiede alla cittadinanza prodotti di prima necessità come passata di pomodoro, olio, tonno, pasta, uova e materiale monouso.
Di fronte alle condizioni fisiche di alcuni ragazzi, Diodato Salvatore, giornalista freelance, ha chiamato il 118, sollecitando una valutazione sanitaria urgente. Tre-quattro migranti con lividi, tagli ed ecchimosi compatibili con percosse subite durante il viaggio sono stati accompagnati in ospedale con l’ambulanza per accertamenti.
Dopo le visite sono stati dimessi e sono rimasti a dormire nei pressi del presidio ospedaliero. Un giovane è stato trattenuto per ulteriori accertamenti.
Diversi migranti raccontano di aggressioni e intimidazioni subite lungo la rotta balcanica, in particolare in Serbia, dove sarebbero stati fermati da gruppi criminali che li avrebbero costretti a contattare le famiglie nei Paesi d’origine per ottenere denaro in cambio della possibilità di poter continuare il viaggio.
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