Vice Presidente Blasioli su autoproduttori di energia

03 Novembre 2025 - 10:52:53

Ha iniziato lo scorso 23 ottobre il suo iter in Commissione seconda il
progetto di legge n. 93/2025 che riguarda le modalità di assegnazione
delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a uso idroelettrico.
L’intera Regione era in attesa di questa legge, che giunge a seguito di
innumerevoli ricorsi giudiziari che avevano determinato la sospensione
delle gare in corso. E’ una notizia importante perché da queste
concessioni potrebbero svariati milioni di euro per le casse regionali.

La legge manca però di trattare un aspetto molto importante,
disattendendo le attese di grandi aziende come la Società chimica Bussi
e la Burgo Group e dei lavoratori del settore. Infatti, queste aziende,
lo scorso 11 giugno 2024, erano state audite dalla stessa Commissione in
qualità di “autoproduttori”, cioè di quelle aziende che utilizzano
energia derivante dall’idroelettrico per soddisfare l’80 del proprio
fabbisogno energetico. In quella sede avevano rappresentato le loro
difficoltà nate prima a seguito della decisione della Corte
Costituzionale di dichiarare incostituzionale l’articolo 2 della Legge
Regionale 9/2022, che non prevedeva per gli auto produttori l’obbligo di
messa a gara delle derivazioni, e poi della successiva richiesta di
abrogazione da parte del Ministero dell’Ambiente delle norme inserite
all’articolo 13 della legge del 2022, con cui la Regione aveva garantito
a queste aziende dei criteri premiali per le partecipazioni ai bandi.
Sembrava che le loro proposte potessero trovare accoglimento già nel
Consiglio regionale del 12 giugno 2024, il giorno seguente la loro
audizione, ma le divergenze in seno alla maggioranza hanno determinato
il rinvio di tutte le decisioni in materia di idroelettrico, e le
aziende chiesero allora l’istituzione di un tavolo di confronto. Furono
per questo rassicurate circa un ritorno sulla questione.

Tuttavia, sono trascorsi 17 mesi e, malgrado le mie svariate
sollecitazioni nelle sedi istituzionali, nulla è stato fatto. Anzi, il
progetto di legge in discussione, non fa altro che recepire l’impegno,
di oltre un anno e mezzo fa, del Presidente Marsilio con il Ministero
dell’Ambiente, di sopprimere le norme che prevedevano possibilità di
premialità nei bandi per le aziende auto produttrici.

Parliamo di aziende storiche del nostro territorio. La società chimica
Bussi dà lavoro ad almeno 2000 famiglie che traggono sostentamento dalle
attività produttive, tecniche e logistiche dell’insediamento (170
fornitori, 120 aziende specializzate per i servizi, 50 ditte atte
all’approvvigionamento di materie e 20 ditte per il trasporto delle
merci). Discorso analogo per la Burgo Group SpA che nello stabilimento
di Avezzano impiega 150 dipendenti direttamente e altri 150
nell’indotto, e che dal 2017 ad oggi ha investito 40 milioni.

Per questo, nella seduta del 23, ho richiesto che si torni ad audire
queste società, anche alla luce dell’ampio dibattito giurisprudenziale
in materia di concessioni idroelettriche, per tutelare la concorrenza
ma anche il futuro degli autoproduttori, trattandosi di imprese
energivore che non operano nel mercato energetico, per le quali
l’approvvigionamento energetico è questione vitale, superando ampiamente
il 40% del costo del prodotto finale.

Sappiamo bene che ci si muove in un settore molto delicato, quella delle
grandi derivazioni idroelettriche è una materia complessa che
sicuramente subirà altri interventi legislativi in Parlamento e
soprattutto in ambito europeo, ma è anche vero che, come spiegato dalle
imprese in Commissione, oltre al generale principio della concorrenza
bisogna tener conto della tutela dell’ambiente, dell’autosufficienza e
della sostenibilità energetica.