05 Novembre 2025 - 12:28:55
di Marco Giancarli
Avere a cuore il territorio significa anche quando, e se possibile, elargire gesti concreti di generosità per consentire alla comunità di avere servizi più efficienti e, come in questo caso, un’accoglienza migliore.
Stamane all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, la generosità e lo spirito di servizio di alcuni hanno reso possibile qualcosa che il pubblico non sarebbe mai stato in grado di portare a termine, non almeno in così poco tempo considerando la, diciamo, scarsa liquidità nelle casse della Asl1.
L’Aquila per la vita e Fondazione Carispaq capofila del progetto in questione, insieme ad Ance, hanno riconsegnato ai cittadini la sala d’aspetto e l’accettazione della Radiologia, ridando dignità a coloro che sono costretti a frequentarla per esigenza sanitarie e per tutti quei lavoratori che ogni giorno vi lavorano.
«Questa nuova sala nasce da un colloquio informale che io ebbi con il primario di radiologia, Ernesto Di Cesare, che mi esplicitò la necessità di dare un minimo di dignità e di privacy ai pazienti della radiologia – spiega Giorgio Paravano di L’Aquila per la vita -. Ci siamo attivati, abbiamo fatto una cordata virtuosa con i costruttori e tanti sottoscrittori, e oggi possiamo dire che abbiamo recuperato delle stanze davvero vivibili».
Un piccolo grande gesto che tasta il polso di una comunità sana che ha deciso di mettersi insieme ed aiutare concretamente, dove c’era più bisogno, come avvenuto anche in altre occasioni per altri reparti.

«È stato un bel gesto, una bella operazione che abbiamo fatto con il terzo settore che ci ha aiutato a creare un qualcosa che ai non addetti ai lavori potrebbe sembrare un abbellimento estetico, ma è in realtà molto di più – spiega il primario di Radiologia Ernesto Di Cesare -. Abbiamo fatto un gesto per la cura dei pazienti perché una sala d’attesa migliorata può sicuramente mitigare il livello di stress cui sono sottoposti i pazienti che aspettano una diagnosi, a volte terribile, e ci aiuta clinicamente perché se abbassiamo lo stress, riusciamo ad eseguire ad esempio la risonanza a pazienti che hanno una claustrofobia latente. Sappiamo bene anche, ad esempio, la correlazione tra stress e allergie e questo ci interessa quando somministriamo il mezzo di contrasto. Voglio per questo ringraziare le associazioni che hanno contribuito».

«Quello che mi è piaciuto è che tutti hanno collaborato con entusiasmo, vale per l’attività esterna che è stata fatta mirabilmente dal gruppo di ingegneri e di operai che hanno collaborato, ma anche dagli operai della Asl che hanno contribuito per l’attività elettrica e realmente partecipi di questo progetto», ha concluso.
Ha espresso soddisfazione anche Paolo Costanzi, direttore generale della Asl 1.
«L’Aquila per la vita, ancora una volta, ha dimostrato un’attenzione rispetto al mondo sanitario che non può che farci piacere – ha dichiarato il manager -. È una relazione duratura, che ormai permane da anni, e che ho intenzione di rafforzare».
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