06 Novembre 2025 - 12:23:51

di Beatrice Tomassi

Le opere pubbliche appaltate dal Comune dell’Aquila tornano sotto i riflettori dopo che il Partito Democratico cittadino, a seguito di un accesso agli atti e un’interrogazione, ha raccolto dati che delineerebbero «un sistema di potere e una serie di inadempienze».

Entrando nel merito, a balzare all’occhio è il fatto che, senza il PNRR ed il Fondo complementare sisma, ottenuto dall’allora governo giallo-rosso, l’attività del Comune sarebbe sostanzialmente al palo.

«Su questo territorio sono arrivati miliardi soprattutto grazie al governo Conte. – ha commentato la dem Stefania Pezzopane – Io ero in Parlamento, so di cosa parlo. Il Pnrr e il Fondo complementare, proprio in base a quello che ci dice il Comune, sono la fonte principale da cui derivano le risorse per le opere pubbliche. Se non ci fossero stati questi strumenti, soprattutto il Fondo complementare per le aree colpite dal sisma su cui ho messo personalmente la firma e la faccia, insieme a Giovanni Legnini, non ci sarebbero stati tutti questi interventi».

Finanziamenti a parte, ci sono opere annunciate ma scomparse dai radar (come Piazza Duomo, con i lavori prima appaltati e poi interrotti, fino alla rescissione del contratto con la ditta) e altre in grande ritardo rispetto al cronoprogramma, una su tutte il Teatro San Filippo.

Ritardi forse dovuti, ipotizzano i dem, al fatto che diversi interventi siano stati affidati alle stesse ditte, sebbene il codice stabilisca la necessità della rotazione. La maggior parte, inoltre, sarebbero frutto di affidamenti diretti, dunque senza gara d’appalto. In numeri: su 64 affidamenti, l’82% sono avvenuti con procedura negoziata o affidamento diretto. Percentuale che si alza al 92,5% se si parla di affidamento di servizi.

«Dai dati emerge anche una modalità quasi sempre ad affidamento diretto, guarda caso queste opere sono sempre spesso al di sotto dei 5 milioni per rispettare determinate procedure, poi però superano quella cifra con le varie varianti. – continua Pezzopane – È chiaro, gli affidamenti diretti sono procedure con cui si crea un rapporto diretto con l’impresa e, guarda caso, anche qui ci sono tante contraddizioni. Molti affidamenti diretti, qualche affidamento diretto anche su cifre meno alte, e qualche procedura con altre tecniche. Anche qui non si comprende il criterio, se è la somma dell’importo dei lavori o se si fa ai fini di un rapporto con l’impresa».

C’è un altro capitolo che desta preoccupazione: il Comune dell’Aquila si occuperebbe di interventi di competenza di altre amministrazioni pubbliche, tralasciando invece opere di sua diretta responsabilità.

«Il Comune si occupa anche di opere pubbliche per altri enti. – incalza la dem – È un paradosso: il Comune si è preso quattro chiesette su cui interviene, che non sono le sue, ma non fa le scuole che sono del Comune, e addirittura abbiamo scoperto che lo stesso Comune ha appaltato una strada, l’Amiternina, in una zona in cui c’è un consigliere influente. È una strada della Provincia, perché non lo fa la Provincia? Nel frattempo il Comune non riesce a sistemare le stradine delle frazioni, ma anche del centro storico, che sono di sua competenza».

Tirando le somme, per il Pd aquilano emergono procedure discutibili, stranezze e zone d’ombra sulle quali, sostiene, sarebbe opportuno fare piena luce. È per questo che promette di continuare a fare domande, almeno finché non arriveranno risposte convincenti.