07 Novembre 2025 - 12:00:27
di Redazione
L’ortopedia dell’ospedale di L’Aquila, a capo della delegazione italiana al congresso mondiale della specialità in Messico, si mette in evidenza per un innovativo lavoro sulle fratture della spalla, riscuotendo consensi a livello internazionale.
Nella prestigiosa vetrina di Guadalajara, capofila della rappresentanza tricolore della branca, è stato il dott. Andrea Fidanza, specialista del reparto ortopedia del San Salvatore e ricercatore dell’Università dell’Aquila.
Durante il congresso messicano, che si è svolto la settimana scorsa, l’Italia ha promosso un simposio sulla gestione delle fratture con stampa 3D, presentando un lavoro, sviluppato nei reparti di ortopedia di L’Aquila e Avezzano, sulla pianificazione preoperatoria, education e compliance del paziente con frattura complessa della spalla.
I risultati dello studio, illustrati durante il congresso, a cui ha partecipato anche il dott. Antonello Barbati, chirurgo ortopedico dell’ospedale di Sulmona, aprono nuove prospettive su alcuni fronti cruciali: riduzione dell’esposizione alle radiazioni dei pazienti e degli operatori sanitari, contenimento del rischio di contenzioso medico- legale e positiva ricaduta sugli interventi chirurgici anche come impatto sulla qualità
di vita dei pazienti.
I protocolli proposti dalla delegazione italiana, attraverso l’illustrazione di criteri- guida e modalità di percorso, sono stati molto apprezzati dai relatori americani e asiatici.
Il lavoro, sottoposto all’attenzione di una platea vasta e di livello, è diventato così il veicolo per diffondere un’immagine qualificata e prestigiosa dell’attività ortopedica della Asl 1 Abruzzo e, di riflesso, della Penisola. L’Italia, peraltro, si è candidata a presiedere il Congresso mondiale della specialità per il 2031.
«Sono orgoglioso– dichiara Fidanza – di aver guidato il gruppo tricolore della
branca, un vanto che va ben oltre l’aspetto personale perché riguarda l’azienda in cui lavoro e, in senso più ampio, la categoria professionale a livello nazionale. C’è stata grande attenzione per le nostre proposte che, in una prospettiva a medio termine, potrebbero migliorare alcuni aspetti sia per il paziente sia gli operatori sanitari».
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