09 Novembre 2025 - 09:13:10
di Marco Giancarli
Con la stagione invernale ormai iniziata in quota ed i primissimi fiocchi di neve arrivati su Campo Imperatore, tornare a parlare di sicurezza in montagna è quanto mai importante.
Lo abbiamo fatto con il comandante della stazione L’Aquila del Soccorso alpino della Guardia di Finanza, Paolo Passalacqua.
«Ognuno deve adottare le cautele opportune, deve essere equipaggiato opportunamente per quello che si appresta a fare e deve capire quello che sta facendo. Questo è l’elemento fondamentale per trascorrere giornate di piacere e divertimento in montagna, ed in sicurezza», esordisce Passalacqua.
Come spesso si sente ripetere, in montagna il “rischio zero” non esiste. È quindi fondamentale conoscere i propri limiti, le attrezzature più adatte e saperle utilizzare.
«Ognuno di noi deve essere ben consapevole delle proprie capacità tecniche e fisiche nel momento in cui si decide di andare in montagna, e le dobbiamo mettere in relazione alle difficoltà, alle caratteristiche degli itinerari che decidiamo di affrontare – prosegue Passalacqua -.Talaltro sono tutti facilmente consultabili tra guide online ed altre indicazioni che si possono ricavare da varie fonti, quindi è assolutamente importante. Sono quelle attività prodromiche fondamentali per la sicurezza, perché è fondamentale essere preparati rispetto a quello che si può incontrare, oltre a valutare le condizioni che in questo periodo possono essere ancora tipicamente estive nei versanti a sud, ma possono nascondere a nord già delle insidie tipiche della montagna invernale. Questo ci permette di pianificare e ponderare bene le escursioni che vogliamo fare».
Con l’arrivo dell’inverno, poi, è fondamentale consultare il bollettino valanghe tenendo conto che, come sottolinea anche Passalacqua, è necessario poi valutare con attenzione la condizione della neve una volta giunti sul posto.
«Il bollettino valanghe è come il bollettino delle previsioni metereologiche, dà delle indicazioni che possono essere abbastanza precise, ma che devono essere messe in relazione alle valutazioni che facciamo noi sul luogo – sottolinea il comandante -. Per quanto riguarda più specificatamente il bollettino valanghe, sappiamo che è emesso alla base di alcuni rilevamenti che vengono fatti sul territorio, ma dobbiamo in primis prendere in considerazione il fatto che non esiste una rete particolarmente capillare di rilevamento. In second’ordine, nel bollettino viene proprio specificato che le valutazioni devono essere fatte di volta in volta, anche perché il manto nevoso può subire, a causa di cambiamenti del tempo, delle metamorfosi decisamente rapide».
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