10 Novembre 2025 - 11:18:57

di Redazione

Apre con un evergreen del pensiero reazionario, tra musica e parole, ironia e intelligenza, la stagione teatrale aquilana 25/26 organizzata dal Teatro Stabile d’Abruzzo, al ridotto del Teatro Comunale dell’Aquila giovedì 13 novembre, ore 21 e venerdì 14 novembre, alle 17.30 e alle 21.00, L’inferiorità mentale della donna di Giovanna Gra, liberamente ispirato al trattato “L’inferiorità mentale della donna” di Paul Julius Moebius, colonna sonora e arrangiamenti musicali Alessandro Nidi, regia Gra&Mramor, con Veronica Pivetti e Cristian Ruiz.

Una produzione ArtistiAssociati-Centro di produzione teatrale in collaborazione con Pigra srl.

«L’idea che le donne siano state considerate, per secoli, fisiologicamente deficienti può suggerirci qualcosa? Il nostro spettacolo nasce da questa domanda e mette in scena testi che in pochi conoscono, fra i più discriminanti, paradossali e, loro malgrado, esilaranti scritti razionali del secolo scorso», si legge in una nota del Tsa.

Veronica Pivetti, moderna Mary Shelley ci racconta, grazie a bizzarre teorie della scienza e della medicina, l’unico, vero, orrorifico Frankenstein della storia moderna: la donna. «Come stanno le cose riguardo ai sessi? Un vecchio proverbio ci suggerisce: capelli lunghi, cervello corto», esordisce così Paul Julius Moebius – assistente nella sezione di neurologia di Lipsia – nel piccolo compendio “L’inferiorità mentale della donna” scritto nel 1900, opportunamente definito un evergreen del pensiero reazionario. Donne dotate di crani piccoli, peso del cervello insufficiente… secondo Moebius le signore sono provviste di una totale mancanza di giudizi propri. «Per giunta dopo poche gravidanze decadono e, come si dice molto volgarmente, rimbambiscono. Non solo. Le donne che pretendono di pensare sono moleste e la riflessione non fa che renderle peggiori».

A queste dichiarazioni fa eco il medico, antropologo, giurista e criminologo italiano Cesare Lombroso: le donne mentono e spesso uccidono, lo dicono i proverbi di tutte le regioni. Fortunatamente, i cervelli delle donne sane pesano più di quelli delle donne criminali. Ed ecco un rapido excursus su delitti eccellenti, per esempio quello compiuto da Agrippina, o da Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio.

«Le donne hanno un solo nemico – rilancia Moebius – il tempo, a cui, però, dopo qualche anno di matrimonio soccombono, sia diventando sciocche, sia disseccandosi sotto forma di vecchie zitelle stravaganti».

Del resto, laddove si riscontra del talento, la psiche femminile manifesta un evidente ermafroditismo psichico. Sylvain Maréchal scrittore, avvocato e sedicente rivoluzionario, con il suo “Progetto di legge per vietare alle donne di leggere” sostiene che «imparare a leggere è per le donne qualcosa di superfluo e nocivo al loro naturale ammaestramento, d’altro canto la ragione vuole che le donne contino le uova nel cortile e non le stelle nel firmamento».