12 Novembre 2025 - 16:38:39

di Tommaso Cotellessa

Lesioni personali aggravate e violenza o minaccia a pubblico ufficiale, questi sono i reati contestati ad un 43enne italiano che lo scorso 11 settembre a Cerchio si scagliò con la sua auto contro il vicesindaco del posto e suo figlio.

A fare chiarezza su quanto avvenuto è stato, infatti, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avezzano, il quale ha imposto il provvedimento restrittivo all’uomo che prevede l’applicazione del cosiddetto “braccialetto elettronico”, ossia quel dispositivo di controllo che, nel caso il 43enne dovesse avvicinarsi a meno di 500 metri dalle persone tutelate, si attiverebbe in automatico, mettendo in allarme le Forze dell’Ordine.

La vicenda aveva scosso la comunità locale facendo pensare sin dalle prime ore ad un’aggressione volontaria. L’impatto che ha ferito il vicesindaco e suo figlio infatti è avvenuto al culmine di una discussione che i due hanno avuto con il 43enne.

Prontamente sul posto era intervenuta una pattuglia della Stazione Carabinieri di Pescina, la vincenda però ha visto poi un scrupolosa attività di indagine ad opera della Stazione Carabinieri di Cerchio che, sinergicamente coordinata dalla Procura della Repubblica di Avezzano, ha permesso di ricostruire l’intera vicenda.

I riscontri investigativi raccolti dagli uomini dell’Arma a carico del 43enne hanno permesso al Gip del Tribunale del capoluogo marsicano di emettere nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti del Vice Sindaco e di suo figlio di cui già si è data attuazione.